È a tutti gli effetti un radicale cambio di prospettive quello offerto dal trading online: un settore giovane che in poco tempo ha rivoluzionato i mercato finanziari, riducendo la distanza che separava le persone da quella frenetica vita sotterranea dell’economia della quale, fino a poco tempo fa, si sapeva poco e niente.
Con requisiti di accesso troppo elevati per la maggior parte delle persone, i mercati finanziari minacciavano di diventare il nuovo parco giochi dell’aristocrazia economica mondiale, questo almeno fino a pochi anni fa.
Avvicinare i mercati finanziari: i broker
A attuare questa rivoluzione sono stati i broker, piattaforme di intermediazione finanziaria tra i mercati e le persone.
Ciò che hanno fatto i broker è stato abbassare di molto i requisiti di accesso per poter investire, e lo hanno fatto attraverso due strumenti in particolare: la leva e i CFD.
La leva, in particolare, ha permesso di compiere operazioni dal valore virtuale di centinaia di migliaia di euro partendo da depositi minimi di poche centinaia. I CFD, invece, hanno permesso di investire non direttamente sui titoli ma su strumenti derivati, ovvero collegati immediatamente al valore del titolo sottostante senza, tuttavia, farlo diventare possesso dell’investitore.
In questo modo i trader investono per speculare sul valore di un titolo e non per creare un proprio portafoglio azionario, non incorrendo in una miriade di magagne burocratiche che potevano essere loro di impedimento.
Per approfondire il funzionamento dei broker, sapere quali piattaforme sono migliori e come poter investire grazie a loro, visita il sito Giocareinborsa.net. Si tratta di un sito sul quale collaborano professionisti che operano da anni sul mercato finanziario e che possono aiutarti a comprenderne meglio il funzionamento.
Perché il trading online?
La nascita del trading online obbedisce ad una tendenza ben precisa: il nostro sistema di conduzione economica, il capitalismo, ha raggiunto un grado di sviluppo tale che le vecchie strutture di investimento sono limitanti.
A ciò si va ad aggiungere il fatto che queste stesse vecchie strutture hanno mostrato in più fasi della storia degli ultimi anni di essere completamente fallaci, non per ultimo vi è da ricordare la crisi del 2008, causata da una bolla speculativa creata sul mercato immobiliare americano.
Si è trattato di una crisi generata dalla necessità di estendere i precedenti limiti dei mercati finanziari, solo che invece di estenderli responsabilmente, attraverso un aumento della partecipazione, si sono estesi verticalmente, aumentando le speculazioni parallele su uno stesso titolo.
Da qui la crisi dei subprime!
Un esempio pratico può essere il seguente: l’investitore A acquista un titolo X, dopodichè vende il successo del suo investimento, che chiamerà X1, ad un altro investitore (B) e, per avere immediatamente più liquidità, allo stesso tempo venderà il fallimento del suo investimento, X2, ad un altro investitore (C). A loro volta B e C realizzeranno la stessa operazione.
In tal modo da un investimento X si creeranno un numero incredibile di investimenti (X1.1.1; X1.1.2; X1.2.1; X1.2.2; etc.). A questo punto sia che X fallisca sia che X abbia successo, mancheranno i soldi per pagare agli altri investitori i loro sotto-investimenti, e questo perché a una linea di sviluppo orizzontale se ne è preferita una verticale.
Il trading online è sicuro
Rispetto alla citata crisi del 2008, il trading online risulta essere di gran lunga più sicuro proprio in quanto è strettamente regolamentato. In Europa vi è un organo generale, l’ESMA, e poi autorità locali per ogni nazione parte dell’Unione, come ad esempio la CONSOB in Italia.
Per poter operare, un broker deve essere certificato e riconosciuto da queste autorità, ovvero deve mantenere un profilo completamente trasparente.