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Cultura e spettacoli | 16 febbraio 2020, 11:10

Le paillettes, gli elmi, le armature, le piume: Annamode "canta" alla Mole i costumi del cinema [FOTO]

Al Museo del Cinema esposti 100 abiti per 40 film per i 70 anni della casa di moda. Con un omaggio speciale a Torino Città del Cinema 2020

Le paillettes, gli elmi, le armature, le piume: Annamode "canta" alla Mole i costumi del cinema [FOTO]

"Se non puoi essere un'opera d'arte, allora indossala". Così recitava, in un celebre motto, il più grande esteta mai esistito, Oscar Wilde, predicando l'edonismo e la bellezza come i più alti ideali della felicità terrena. Ed è di questa poetica che il Museo del Cinema di Torino ha deciso - letteralmente - di vestirsi per inaugurare al meglio l'anno dedicato dalla città alla Settima Musa.

Si apre all'interno della Mole Antonelliana la grandiosa mostra "Cinemaddosso. I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood": 100 costumi per 40 film firmati dalla celebre sartoria romana, in un innovativo percorso di visita allestito lungo i 280 metri della rampa che attornia la Sala del Tempio.

Il visitatore, lasciandosi rapire dalla sorprendente varietà di tessuti, ricami, ornamenti e accessori, può così ammirare i costumi indossati nei più grandi film dagli anni Cinquanta a oggi: da "Casta Diva" di Carmine Gallone (1954) a "Guerra e Pace" di King Vidor (1956) a "Matrimonio all'italiana" di Vittorio De Sica (1964), dal "Mestiere delle Armi" di Ermanno Olmi (2001) a "King Arthur" di Guy Ritchie (2017), fino a "Marie Antoinette" di Sofia Coppola (2006).

Ma non solo: chi attraversa la rampa può vivere in modo interattivo la preziosità dei capi di sartoria attraverso pannelli multimediali e componenti tattili, per un'esperienza immersiva a 360°.

"La sfida era allestire la mostra rivoluzionando completamente lo spazio - ha spiegato la curatrice Elisabetta Bruscolini -, e il risultato ripaga i nostri sforzi. Siamo partiti dalla bellezza intrinseca del costume per arrivare all'attore e al film di riferimento. In alcuni casi abbiamo proprio voluto riproporre il processo di vestizione, per mostrare al pubblico cosa c'è sotto alcuni abiti particolarmente elaborati".

"È un percorso espositivo visionario - ha continuato -, concepito per stupire e divertire, in sono messe in scena le opere più rappresentative di una grande sartoria italiana, fondata da due donne coraggiose, che da settant'anni, a fianco dei costumisti contribuisce a creare la magia del cinema, trasformando gli attori in personaggi. I pezzi esposti e i loro dettagli raccontano il talento, la creatività e la sapienza artigianale di un atelier che si è trasformato in impresa mantenendo inalterate la passione e la cura che hanno reso il Made in Italy famoso nel mondo".

Una mostra emozionale e tematica, suddivisa in diverse sezioni: "Guerrieri e pulzelle", "Dame e cavalieri", "Cortigiani e principesse", "Signore e signori", "Donne fatali", "Artisti, muse e mecenati", "Streghe, vampiri e altri mutanti".

Infine, nell’anno del centenario della nascita, non poteva mancare un omaggio doveroso al genio di Federico Fellini, in mostra assieme al costumista Piero Tosi (collaborazione iniziava col "Satyricon"), grazie all'eccezionale presentazione dell'intera sfilata di abiti luccicanti dell'episodio Toby Dammit tratto dal film "Tre Passi nel Delirio" (1968).

"Ringraziamo il grande coraggio e la passione di chi ha curato questa mostra - ha commentato la sindaca di Torino Chiara Appendino -, un bellissimo esordio per Torino Città del Cinema 2020. Un progetto che ci avvicina all'arte storica della sartoria, che spesso dimentichiamo, rimettendo l'artigianato al centro dell'attenzione. Abbiamo bisogno di tornare a capire quanto sia importante dedicarsi ai particolari".

In occasione dell'esposizione, viene anche presentato un progetto speciale dedicato al Museo Nazionale del Cinema e alla città di Torino: la vestizione della Mole Antonelliana, un abito che raccoglie tutte le lavorazioni più preziose cui Annamode ha dato vita nella sua lunga storia.

Manuela Marascio

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