"I flash mob che applaudono il lavoro straordinario di medici e infermieri e di chi sta lottando contro la pandemia del coronavirus vanno benissimo - dichiara Emanuele Busconi, studente, attivista e portavoce di Possibile a Torino - ma non mi andava di fermarmi all'applauso, che solleva il morale e ci fa sentire vicini, ma non risolve un problema reso evidente dall'emergenza in corso: per anni non è stato abbastanza apprezzato e tutelato il valore insostituibile della sanità pubblica".
Ecco il perché della proposta, subito raccolta dalla Casa del Popolo di Asti e dai comitati di Possibile, a partire da Torino. "Con un cartello, uno striscione, una scritta, facciamo sapere che sosteniamo la sanità pubblica e chi si impegna a metterla al primo posto. La sanità pubblica dipende anche da noi, dipende dai politici che eleggiamo e i politici non sono tutti uguali. Sarà bene ricordarcelo in futuro ed essere vigili".
"Ci saremo naturalmente anche noi di Possibile e invitiamo tutti e tutte a unirsi - commenta Francesca Druetti, del Comitato Organizzativo di Possibile - a Torino e in tutta Italia, e ringraziamo Emanuele per aver avviato l'iniziativa. Scuola, ricerca, sanità: non basta investire le briciole, smantellando o mettendo in secondo piano come è stato fatto in questi anni da troppe parti".
"Oggi che la pandemia rende la questione non più rimandabile, il messaggio deve arrivare forte e chiaro: ringraziare è bene ed è buona educazione, ma non basta. Bisogna agire di conseguenza, anche quando il picco della crisi sarà passato".