Lunedì 3 ottobre il Prefetto di Torino, Renato Saccone, si recherà in visita a Chivasso, alla struttura dove attualmente sono ospitati 12 profughi provenienti in massima parte dal continente africano. Dal mese di settembre, a Chivasso, è infatti entrato in funzione un punto di accoglienza per profughi e richiedenti asilo. Si tratta di una villa di corso Galileo Ferraris, al numero civico 122, che oggi è nella disponibilità del Comune, quale bene confiscato circa sei anni fa alla criminalità organizzata. La villa, due piani di un'ottantina di metri quadri per piano e un parco che la circonda, apparteneva infatti a un uomo poi condannato per usura. Si trova nella periferia est della città e la sua destinazione a centro di accoglienza fu contestata, lo scorso anno, dalla minoranza consigliare di centrodestra, che avrebbe voluto trasformarla in un centro d'incontro per gli anziani che vivono nel quartiere definito “Coppina”.
Il Ministero degli Interni, proprio attraverso la Prefettura di Torino, ha firmato una convenzione con il Comune di Chivasso per l'utilizzo della struttura, affidandone poi la gestione ad una cooperativa specializzata.
Il Prefetto, che arriverà nella mattinata intorno alle ore 11, sarà accompagnato dal sindaco di Chivasso, Libero Ciuffreda, e dall'assessore alle Politiche Sociali, Annalisa De Col.
Chivasso è già inserito nel progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e rifugiati) fin dal 2013, con sede operativa in via Cappuccini 14 e gestito dalla Cooperativa Marypoppins; il progetto nazionale, istituito dal Ministero dell’Interno, realizzato in collaborazione con l’Anci e diffuso su tutto il territorio italiano. Tale progetto, per il triennio 2014/2016, prevede l’accoglienza di 15 donne.