Il Museo del Cinema omaggia Gus Van Sant con una grande mostra. Dal 6 ottobre al 9 gennaio 2017 sarà possibile ammirare un'esposizione dedicata al cineasta, fotografo e artista americano contemporaneo, la prima così completa.
Emblema di un cinema radicale e audace, Van Sant è un regista indipendente assolutamente paradossale, in grado di muoversi sinuosamente tra i sentieri del cinema più mainstream, come evidenziano i suoi film di successo Will Hunting-Genio Ribelle e Milk.
Moderno erede della Beat Generation, di cui propugna valori politici ed accenti provocatori, Van Sant è il cineasta della gioventù affamata di vivere.
In occasione dell'apertura della mostra il grande cineasta è venuto al Museo del inema e si racconta in questa intervista.
"Sono felice di essere stato invitato all'apertura di questa mostra che mi riguarda - e racconta -sono passati molti anni da Paranoid Park, allora parlavo dei ragazzi di strada e scrivevo di loro ma non so se effettivamente si percepissero come degli emarginati, erano la generazione "x" dell'epoca. Ci sono emarginati in tutte le generazioni, ma non per questo ci sono intere generazioni ad essere emarginate."
A una domanda sull'omofobia risponde:"L'omofobia continua ad essere un grosso problema in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa. Bisogna continuare a lottare."
Nell'intervista Gus Van Sant annuncia inoltre di avere un nuovo film in cantiere:"Il progetto riguarda un disegnatore di cartoni animati, ci sto lavorando da tempo."