Alla prova di governo la sindaca Appendino scopre che tra il dire e il fare c'è di mezzo un abisso. Sparare proclami in campagna elettorale e amministrare bene una città sono due cose ben diverse.
Da un lato la querelle sulla mostra perduta di Manet e dall'altro la protesta in Sala Rossa degli sfrattati dell'area dei centri sociali: sono le due facce di una stessa medaglia all'immobilismo. Nel primo caso il Comune dimostra di non saper gestire le politiche culturali, mentre nel secondo Appendino si rende conto che anche un'area politicamente vicina ai pentastellati protesta contro la sua Giunta di riferimento, per una delicata situazione sociale. E al di la' del caso specifico, con le sue implicazioni legate ai centri sociali, quest'ultimo episodio è un'avvisaglia dell'enorme problema casa, altro macigno che precipita sulla strada all'amministrazione civica.
La capacità di governo non si improvvisa. Dal pasticcio delle alghe sul Po a casi più gravi come i conti del bilancio, fino agli episodi più recenti il percorso della Giunta comunale iniziato da pochi mesi è già disseminato di ostacoli. Il centrodestra di Torino farà un esame di questa situazione disastrosa per la città sabato 22 in un incontro pubblico alla Gam.
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