Dopo il M5S c'è anche la Lega Nord a chiedere la "testa" di Patrizia Asproni. Il consigliere del Carroccio Fabrizio Ricca ha depositato ieri una mozione di sfiducia alla alla Presidente della Fondazione Torino Musei.
"È un atto", ha spiegato l'esponente del Carroccio, "nei confronti di una figura strettamente legata (Asproni ndr) alla precedente Giunta, travolta dalle elezioni e fortemente invisa all'attuale maggioranza e alla Sindaca stessa".
"Ho deciso di prendere", ha continuato Ricca, "il bazooka al posto della Sindaca e di dare a lei e alla sua maggioranza l'opportunità di dimostrare che non siamo stati tutti presi per i fondelli durante campagna elettorale. Per questo ho deciso di proporre la sfiducia alla Presidente della Fondazione Torino Musei".
"Asproni", ha spiegato Ricca, "è stata nominata Rappresentante della Città di Torino nel consiglio dell'ente il 22 luglio 2013. È stata catapultata in questa città da Firenze, col risultato che accumula molti incarichi "decisamente impegnativi" e svolge il suo ruolo qui in modalità "part-time".
"La sfiducia", continua l'esponente del Carroccio, "l'ho chiesta anche in base ad un lungo elenco che dipinge un quadro sconfortante della gestione del sistema museale torinese". Tra questi Ricca ha ricordato la nomina del direttore del MAO,: "in cui è stato scelto l'ultima della graduatoria stilata da una commissione internazionale".
"Ma c'è anche un altro motivo: non vi è alcun dubbio che il modello impostato da Patrizia Asproni sia fallimentare: i musei di Torino sono stati largamente usati come contenitore subaffittato di mostre prodotte altrove, che hanno raccolto più critiche che altro".
"Patrizia Asproni", continua, "rivendica un modello di successo, che però è di cartapesta. La mostra di Manet viene più al merito dell'ex sindaco Fassino, che alla Presidente. La città di Torino non può permettersi che il sistema museale torinese sia gestito da una figura che ha dimostrato di non essere in grado di governare adeguatamente una Fondazione tanto farne e complessa senza entrare in conflitto con l'attuale amministrazione".
"Voglio mette il sindaco davanti ad una scelta: battere il sistema poco trasparente e meritocratico, oppure continuare ad andare a nozze con il sistema, facendo finta solo a parole di volerlo abbattere", conclude Ricca.