La cucina come forma di evasione e riscatto dal carcere. È stato ufficialmente inaugurato oggi, all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cotugno”, il ristorante “Liberamensa”. I detenuti sono coinvolti in ogni fase, dalla preparazione del cibo al servizio ai tavoli. Destinato nella pausa pranzo agli agenti e a tutti coloro che lavorano nel penitenziario, di sera sarà aperto al pubblico tutti i venerdì e sabato. Un’occasione per “chi sta fuori” di prendere maggiore consapevolezza di cosa può esserci “dentro” e contemporaneamente la possibilità, per chi “dentro”ci deve stare, di una reale opportunità formativa e lavorativa.
Il ristorante offrirà un menù degustazione e un particolare attenzione è stata posta nella scelta delle materie prime. Oltre alle produzioni interne di pane, pasta fresca, dolci, zafferano e erbe aromatiche, troveranno spazio altri prodotti di economia carceraria o direttamente collegati ad un percorso di legalità e di recupero ambientale e sociale.
Per prenotare sarà necessario telefonare al numero 345 8784980 comunicando nome, cognome, data e luogo di nascita.
I progettisti degli spazi sono gli architetti Andrea Marcante e Adelaide Testa (Uda Architetti), promotori a titolo gratuito di questa iniziativa che mira, attraverso un concreto impegno sociale, a introdurre l'architettura degli interni in un luogo "debole" per antonomasia quale il carcere.
A promuovere l'iniziativa la cooperativa Ecosol, che da anni è impegnata ad offrire opportunità di reinserimento, attraverso la formazione ed il lavoro, a persone in stato detenzione.