Tra poco, alle ore 15, in un Olimpico tutto esaurito, andrà in scena la sfida numero 233 della storia infinita tra Toro e Juve. Ed allora abbiamo provato a ripercorrere la rivalità stracittadina in modo particolare. Ogni lettera un nome, un personaggio, una storia. Ma ce ne vorrebbero il quadruplo di lettere dell’alfabeto per raccontare le mille vicende del derby della Mole. Per questo, chiediamo scusa a coloro che abbiamo dimenticato, solo per stare alle prime lettere Anastasi, Bacigalupo, Cabrini, Del Piero, Furino, Gabetto… Il mestiere del giornalista e la ricchezza dei dati combinata alla necessità della sintesi talvolta diventano crudeli
A come Allemandi. Il terzino bianconero protagonista di una presunta combine nel derby della stagione 1926/27, che costò al Torino la revoca dello scudetto. Ma anche A come Agnelli.
B come Boniperti. Con 14 reti è il miglior marcatore ogni epoca della stracittadina. E poi ci sono tutti i successi da dirigente. Leggenda bianconera. B anche come Ballarin e Bettega, Boninsegna e i due Baggio.
C come Castellini. Il Giaguaro dello scudetto granata del 1976 per sei anni è rimasto imbattuto nel derby. Erano gli anni in cui la Signora soffriva un complesso di inferiorità nei confronti dei cugini (almeno nella stracittadina). C come Causio e Castigliano, come Conte e Cairo.
D come Davids. Il pitbull olandese, protagonista di tanti trionfi in bianconero, segnò la sua ultima rete con la maglia della Juve nel derby vinto 4-0 del 17 novembre 2002. D anche Del Piero e Danova.
E come Evra. Il francese della Juve è stato protagonista in quasi tutti i derby degli ultimi anni, dopo averne giocati a decine a Manchester.
F come Ferrante. L’ultimo attaccante granata capace di spaventare la Juve. Nel 3-3 e nel 2-2 della stagione 2001/2002 andò a segno entrambe le volte. E poi di corsa sotto la Maratona a fare il gesto delle corna. F come Furino e Ferraris.
G come Gentile e Graziani. Protagonisti di duelli rusticani nei derby degli Anni Settanta, quando in palio per entrambe c’era lo scudetto, non solo la supremazia cittadina.
H come Heriberto. L’Herrera meno famoso fu allenatore bianconero per un quinquennio, conquistando un inatteso scudetto e facendosi rispettare nei derby. Anche se perse 4-0 quello del 22 ottobre 1967.
I come Immobile. Ciro è cresciuto nelle giovanili della Juve ma è diventato grande (e capocannoniere) con il Toro. Ma senza provare mai la gioia di un gol nella stracittadina.
L come Libonatti. Julio il Magnifico, assieme a Baloncieri e Rossetti, compose il trio delle meraviglie che regalò al Toro la gioia del primo scudetto e tanti derby vinti negli anni Venti. L come Loik e
M come Mazzola. Capitan Valentino, leader e trascinatore del Grande Torino, rimase imbattuto nei derby giocati al Filadelfia per oltre sei anni. E senza la tragedia di Superga… M anche come Menti, Meroni e Morini.
O come Ogbonna. L’Angelo cresciuto in granata, passato ai cugini nell’estate 2012. Sempre sconfitto nei derby col Toro e anche in quello giocato da titolare con la Juve nell’aprile del 2015.
P come Pulici. Paolino Puliciclone è stato l’incubo di Zoff e della Juve negli Anni Settanta. Con 9 reti è il più prolifico cannoniere granata nella storia dei derby.
Q come Quagliarella. Cresciuto nel Toro, diventato vincente nella Juve (dopo tanto girovagare), ha segnato ai bianconeri il gol dell’ultima vittoria granata in una stracittadina.
R come Ravanelli. Fabrizio ‘penna bianca’ ha segnato tante volte nei derby degli anni Novanta, ma un suo rigore sbagliato consegnò la vittoria al Toro nella sfida del 25 gennaio 1995. Dove andò a segno Rizzitelli.
S come Sivori. El cabezon è stato uno dei campioni che hanno fatto innamorare milioni di persone della Signora. E piangere quelli del Toro per i gol segnati nei derby a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. S anche come Scirea e i due Sala.
T come Tardelli. Uno dei leader della Juve di Trapattoni che per un decennio ha vinto tutto in Italia e in Europa. Ma che spesse volte perse il derby contro il Toro di Radice.
U come Ussello. Oberdan fu prima giocatore granata prima dell’avvento del Grande Torino e poi allenatore del dopo Superga. Con poche gioie raccolte nella stracittadina.
V come Vialli. Gianluca, leader dello storico scudetto della Samp, fu il trascinatore della prima Juve di Lippi. E segnò addirittura una tripletta nel derby del 3 dicembre 1995.
Z come Zaccarelli e Zoff. Lord Brummel e il Monumento bianconero, avversari nei derby per un decennio, a cavallo degli anni Settanta e Ottanta. Compreso quello dell’incredibile rimonta granata, da 0-2 a 3-2, del 27 marzo 1983. L’ultimo con in campo SuperDino.