Una fiaba per bambini, ma che dovrebbero leggere tutti. Stiamo parlando di Favola in bianco e nero, l’ultimo libro di Mauro Corona (ed. Mondadori). Un’opera incentrata sulle differenze, tema da sempre caro al Gruppo Abele che per questo ne ospiterà la presentazione a Binaria, rinnovata sede dell’associazione in via Sestriere 34. All’incontro con l’autore, in programma sabato 28 gennaio alle 18, parteciperà anche don Luigi Ciotti.
Guerre, attentati, terremoti. Stando alle ultime notizie, il periodo attuale non è per nulla confortante. Se poi diamo uno sguardo ai flussi migratori, notiamo subito un aumento esponenziale degli sbarchi, seguito da un incremento non meno preoccupante di reati xenofobi. Di fronte a questo scenario, la paura ha la meglio sulla ragione.
Lontano dai toni allarmistici con cui vengono spesso trattati questi temi, il libro di Corona prova ad andare in controtendenza, a stimolare riflessioni. Un’opera dalla profonda valenza pedagogica, capace di affrontare temi complessi senza correre il rischio – sempre latente in questi casi – di edulcorarne i contenuti. Un itinerario fiabesco che parte da lontano – la tradizione del Natale – per parlare al futuro – le giovani generazioni, attese da un mondo sempre più multiculturale. Favola in bianco e nero si apre, infatti, con la prodigiosa apparizione di due statuine del Bambin Gesù, una con la pelle bianca e l'altra con la pelle nera, che si materializzano, inaspettatamente, allo scoccare della mezzanotte in tutte le case del mondo. La reazione che si scatena, però, è piuttosto prevedibile, perché tutti cercano di rimuovere la statuina di colore; del resto, la tradizione vuole che Gesù abbia la pelle bianca, nessuno è in grado di tollerare una simile anomalia…
Rivolgendosi ai bambini, alla loro purezza scevra da pregiudizi, Corona ci inchioda alle nostre responsabilità: di cittadini, oltre che di genitori. Righe profetiche per un mondo sempre più complesso, e che per questo interessano tutti. Italiani e stranieri, grandi e piccini. Perché ad accomunarci, oggi più che mai, sono le differenze. La sfida è saperle valorizzare, tenendo sullo sfondo un unico comune denominatore: la persona con la sua dignità. Sarà a partire da queste premesse che Corona e Ciotti intavoleranno il dialogo. “Persone, non problemi”: un metodo che entrambi, con la letteratura e con l’impegno sociale, portano avanti da tempo. Un metodo che, nonostante le criticità quotidiane, ci apre gli occhi alla speranza.













