“Uscite di emergenza”. È questo il tema della quinta edizione di Biennale Democrazia, che si svolgerà a Torino dal 29 marzo al 2 aprile, e che offre una serie di incontri con l’intento di mettere ordine nel caos politico degli ultimi anni. A ben vedere, infatti, il ricco programma di eventi ha il preciso scopo di analizzare i mutamenti in atto nella nostra società, caratterizzata dall’uso, spesso inadeguato, del termine “emergenza”.
Anche l’immagine guida, realizzata dagli artisti torinesi Botto & Bruno, riassume questo concetto rappresentando un giovane di colore collocato in un luogo che richiama l’ambientazione tipica di una periferia urbana.
Si comincia il 29 marzo con tre eventi inaugurali, dal pomeriggio alla sera. Alle 16, presso la Fondazione Merz, sarà inaugurata la mostra “Corpi attraverso i confini. Memorie dell’Europa di oggi”, progetto di Melina Mulas coordinato da Luisa Passerini.
L’evento più atteso è alle 18, quando Tito Boeri, presidente dell’INPS, terrà una lezione al Teatro Regio sul tema “Populismo e stato sociale nelle democrazie industrializzate”. L’obiettivo è quello di scardinare l’ormai fortissimo pregiudizio che vede gli immigrati come una minaccia ai servizi socio-assistenziali dello Stato.
La giornata inaugurale di Biennale Democrazia si concluderà alle 21 quando, sempre al Teatro Regio, l’Orchestra di Piazza Vittorio presenterà “Il giro del mondo in 80 minuti”, per la direzione artistica di Mario Tronco.
“Biennale Democrazia – ha spiegato il presidente, Gustavo Zagrebelsky – è riuscita a ritagliarsi uno spazio nella vita culturale del nostro Paese. Quando, nel 2004, scomparve Norberto Bobbio, perdemmo un intellettuale che rappresentava un punto di riferimento per tutti. La partecipazione che la città di Torino mostrò al suo funerale ci convinse a non disperdere quell’attenzione alla cultura. Così, con alcuni amici, fondammo questa manifestazione. Oggi, Biennale Democrazia non vive soltanto grazie all’impegno di alcuni, ma è diventata una caratteristica oggettiva di questa città”.
E la partecipazione cercata con la cittadinanza, quest’anno, si è espressa anche grazie a un bando pubblico indetto qualche mese fa, che consentiva a cittadini e associazioni di proporre un tema che sarebbe poi entrato nel programma di Biennale Democrazia. Hanno partecipato 46 cittadini e 65 associazioni: un successo. Tra le varie proposte, ne sono state selezionate 17.
“Questa amministrazione – ha aggiunto Chiara Appendino, sindaca di Torino – quella precedente e quelle che seguiranno sosterranno sempre Biennale Democrazia. Gli incontri in programma quest’anno si concentrano sul disorientamento e sul disagio che sperimentiamo quotidianamente di fronte a una realtà in rapida trasformazione”.
Tra i temi principali c’è il dramma dei profughi, che fatica a essere affrontato in maniera chiara a causa del dibattito politico, poi il fanatismo religioso, la crisi della politica e dell’economia e la preoccupante situazione ambientale.
Vi sono, nel programma, tematiche molto attuali, come la sicurezza in rete, nell’incontro organizzato da Nexa su hacking, Wikileaks e Anonymous (giovedì 30 marzo, ore 16, Auditorium Vivaldi), ma c’è anche un programma di proiezioni cinematografiche organizzato in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte (giovedì, venerdì e sabato).
Tra i temi più di richiamo ci sono la qualità dell’aria (venerdì 31 marzo, ore 18, Accademia delle Scienze), l’accoglienza ai migranti, con un approfondimento sulla “jungle” di Calais (venerdì 31 marzo, ore 18.30, Film Commission), il populismo politico (sabato 1° aprile, ore 10.30, Aula Magna Cavallerizza Reale) o l’elezione di Donald Trump (sabato 1° aprile, ore 15, Teatro Gobetti).
La chiusura di questa edizione di Biennale Democrazia è affidata allo scrittore Roberto Saviano, che domenica 2 aprile alle 21, durante un incontro organizzato con la Scuola Holden al Teatro Regio, parlerà dei meccanismi che muovono il potere criminale.
Il programma completo è online sul sito ufficiale di Biennale Democrazia.