Firmata oggi a Londra, su invito del sindaco della capitale britannica Sadiq Khan e alla presenza del Ministro inglese Lord Bridges, una dichiarazione di impegno sottoscritta da 10 Camere di commercio europee metropolitane, tra cui Torino, Berlino, Parigi e Madrid, con l’intento di lavorare insieme nell’era post-Brexit per lo sviluppo e la crescita delle pmi europee.
L’Alliance of European Metropolitan Chambers (AEMC), organizzazione di diritto internazionale con sede a Bruxelles, ha come obiettivo lo scambio di best practise e l’ideazione di progetti per lo sviluppo delle aree metropolitane. Ad una settimana dalla notifica dell’articolo 50 per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, l’Alliance ha chiamato a raccolta le Camere di commercio aderenti, per aprire il dibattito sul tema Brexit e fissare le priorità di intervento nei prossimi mesi. La Camera di commercio di Torino, partner dal 2011 dell’Alliance, è l’unico ente camerale italiano presente oggi al summit internazionale.
“La Brexit è una sconfitta dell’Europa e dei suoi politici. La preoccupazione, condivisa sia dagli imprenditori inglesi sia da quelli europei, è che i politici gestiscano questo delicato passaggio come una prova di forza, spingendo verso una hard-Brexit. Questo scenario, che porterebbe inevitabilmente a più barriere e più protezionismo, non è certamente quello che gli imprenditori desiderano da entrambe le sponde della Manica - ha spiegato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. - Con le Camere di commercio europee richiediamo quindi innanzitutto un periodo di transizione che permetta a imprese e governi di riorganizzarsi e porre le basi per accordi futuri. Le priorità per noi restano l’assenza di barriere doganali, la libertà di movimento delle persone e il mantenimento delle norme relative alla movimentazione delle merci. Per il Piemonte il Regno Unito è il sesto paese di destinazione dell’export, con un interscambio di oltre 3 miliardi di euro: sarebbe molto oneroso per tutti mettere in discussione questa interdipendenza”.
“Mi auguro che gli uomini d'affari di Londra siano sempre ben accolti nelle vostre città, così come lo saranno sempre i vostri qui - ha assicurato il Sindaco di Londra Sadiq Khan, che ha anche aggiunto: - la Brexit può sembrare un’opportunità per quei territori che si candidano ad attrarre presso di sé nuovi insediamenti di imprese e attività inglesi, ma questa lettura è fuorviante: una competizione di questo tipo, infatti, sfocia inevitabilmente in una crescita a somma zero, che non è l’obiettivo di nessuno”.
Secondo Lord Bridges, Minister for Exiting the European Union presente all’incontro: “La dichiarazione firmata oggi rappresenta un’ottima iniziativa ed è importante vedere il sistema economico internazionale lavorare insieme per cogliere le opportunità che nasceranno dalla nostra uscita dall’Unione Europea. Siamo alla ricerca di un accordo che dia alle imprese inglesi la massima libertà di business con i mercati europei e permetteremo alle imprese europee di agire allo stesso modo nel Regno Unito. E quando i negoziati saranno al via, continueremo ad impegnarci con gli imprenditori di Londra, del Regno Unito e dell’Europa su questioni importanti quali commercio, mobilità dei lavoratori e trasporti”.