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Attualità | 07 giugno 2017, 14:59

A Torino CoCity arriva in San Salvario tra le proteste: “Siamo stati esclusi”

Ieri il progetto è approdato di fronte alla Casa del Quartiere di piazza Donatello, uno dei maggiori centri aggregativi e culturali della circoscrizione

A Torino CoCity arriva in San Salvario tra le proteste: “Siamo stati esclusi”

Dopo le varie occasioni di presentazione, il progetto CoCity torna in strada, nei quartieri, per una serie di incontri con la cittadinanza, in modo da fugare i dubbi e rispondere alle domande di quanti hanno deciso di optare per un tentativo di partecipazione. Mercoledì 7 giugno è stato il turno di San Salvario, dove il progetto è approdato di fronte alla Casa del Quartiere di piazza Donatello, uno dei maggiori centri aggregativi e culturali della zona.

Una quarantina i partecipanti, a dimostrare l'attenzione dei residenti per il progetto. Presenti anche diverse associazioni, oltre che cittadini di tutte le età, interessati alle possibilità che potranno essere sbloccate con il progetto.

Ma la questione non è invero pacifica. L'intera Circoscrizione 8, infatti, è stata esclusa da parte rilevante del progetto, quella dei Patti di Collaborazione di tipo A e B, che riguardano la parte più corposa del CoCity, quella sugli immobili. Una decisione che non è andata giù ai quartieri.

Siamo arrabbiati perché sui progetti più rilevanti siamo stati esclusi – dice Paola Parmentola, coordinatrice Cultura e Scuola della Circoscrizione - e siamo molto molto insoddisfatti di questa scelta dell'amministrazione comunale. Ci rimangono i patti di tipo C, per i quali abbiamo fatto già degli incontri con le Case del Quartiere e stiamo lavorando per farne altri. Siamo contenti di vedere la grande partecipazione di oggi, ma se avessimo avuto anche gli altri Patti ora le possibilità sarebbero diverse”.

Della stessa opinione Augusto Montaruli, presidente della Commissione di Quartiere di San Salvario: “La cosa surreale è che quando abbiamo risposto al bando della precedente amministrazione abbiamo avviato un percorso partecipato con diversi soggetti. E' stato prodotto un progetto di riqualificazione di tutta l'area, che come è noto soffre di degrado sociale, ma l'attuale amministrazione ha deciso di escluderci”. Il problema, sostiene Montaruli, è che “questa amministrazione ha una concezione di periferia solo geografica e non sociale, cosa che denota una mancanza di conoscenza della città. Cercheremo di farci bastare gli interventi di tipo C, ma su diversi aspetti continueremo a rompere le scatole”.

Bernardo Basilici Menini

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