Il Consiglio regionale il 4 luglio esporrà sulla facciata di Palazzo Lascaris lo striscione "Verità per Giulio Regeni", il ricercatore torturato e ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016 in circostanze ancora tutte da chiarire.
È quanto contenuto in un ordine del giorno, prima firmataria Enrica Baricco (Pd), approvato all'unanimità dall'Aula martedì 27 giugno.
Nel documento viene chiesto inoltre che "il Consiglio regionale aderisca all'iniziativa 'Settimana per Giulio Regeni' promossa da Amnesty International dal 25 giugno al 3 luglio 2017".
Verità per un altro omicidio ancora irrisolto viene chiesta in un secondo documento approvato all'unanimità presentato da Maurizio Marrone (Fdi): "Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso nel 2014 nel Donbass, è stato uno dei pochi a testimoniare quel conflitto. Dopo tre anni non c’è nessun risultato, il legale è lo stesso di Regeni e denuncia un muro di gomma, l'ostruzionismo dalle autorità ucraine e i fatti vengono liquidati come incidente. Voglio sensibilizzare l’Aula sulle differenze, chiunque conosce la storia di Regeni grazie a una massiccia campagna mediatica, purtroppo lo stesso non avviene con Rocchelli, forse perchè l'Ucraina è alleato dell'Italia e vuole entrare nella Nato".
"Abbiamo accolto con spirito costruttivo la proposta del consigliere Marrone - ha spiegato il capogruppo di Sel, Marco Grimaldi - lo invitiamo a riflettere su quanto appena fatto, evitiamo di mettere le due vicende in contrapposizione.
Neanche con l’Egitto la posizione è chiara, la Ue dovrebbe dire che non possono più esserci rapporti senza verità.
Il Parlamento non ha avuto ancora il coraggio di aprire una commissione d’inchiesta, sarebbe un modo per cominciare a interloquire con il governo egiziano per avere giustizia".
"Pericolo per le voci indipendenti" è l'allarme lanciato da Gian Paolo Andrissi (M5S). "Sono sempre più malviste nei teatri di guerra, gli occhi indipendenti rischiano la vita a meno di accettare la copertura militare e per questo sono sempre più rare le persone che possono fare gli inviati senza rischiare la pelle. Quali interessi stiamo difendendo? Questo capitalismo non ha l'obiettivo di diventare mitigatore dei conflitti. Non ci può essere alcun motivo strategico o economico che possa impedire la ricerca della verità".
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