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Eventi | 28 giugno 2017, 14:50

Domenica a Torino sfila l'orgoglio a due pedali: torna il "Bike Pride"

La partenza è fissata alle 15.30 dal parco del Valentino

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Domenica le biciclette si "riprendono" Torino. Il 2 luglio torna infatti l'VIII edizione del "Bike Pride", che negli scorsi anni ha visto quasi 100mila persone pedalare per rivendicare il diritto di tutti a utilizzare le strade in sicurezza e libertà.

La partenza è fissata alle 15.30 dal parco del Valentino. Il percorso è di circa 13 chilometri e si snoderà su corso Cairoli, Lungo Po, corso San Maurizio, corso Regina, corso Svizzera, via Medici, corso Tassoni, via San Donato, corso San Martino, corso Bolzano, corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Vittorio fino al Parco del Valentino. Il ritorno è previsto per le 17.30.

Anche quest'anno, per tutta la giornata del 2 luglio, sarà possibile per gli abbonati al (TO)Bike usufruire gratuitamente del servizio di bike sharing.

"A Torino", ha commentato Fabio Zanchetta, presidente di Bike Pride, "mancano ancora infrastrutture ciclabili adeguate e provvedimenti come le zone 20-30 nei controviali e vie di quartiere. Soprattutto, nel 2017, manca un approccio a una cultura favorevole alla bicicletta".

Una prima risposta concreta arriva dall'amministrazione a 5 stelle di Torino. "La mobilità sostenibile", ha spiegato l'assessore ai trasporti Maria Lapietra, "passa dall'ambiente al mio assessorato, che cambia struttura. Al settore verrà dunque aggiunta la "mobilità dolce", che verrà divisa in "camminabilità" e "ciclabilità".

L'assessore all'ambiente Alberto Unia ha sottolineato l'importanza dell'aspetto partecipativo e del coinvolgimento del territorio per far capire:"che esiste un altro modo per muoversi".

"Le piste ciclabili", ha commentato il vicesindaco Guido Montanari, "sono fondamentali per rendere una città più civile. Il ciclista non deve essere visto come un ostacolo alla viabilità, perché contribuisce ad avere meno macchine su strada e quindi ad avere una mobilità più sostenibile, che aiuta tutti".

Cinzia Gatti

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