Per scandire le tappe di un progetto di durata plurimestrale, l'organizzatore dell'iniziativa Casa insieme, l'associazione interculturale Asai, ha deciso di dare darsi appuntamento al parco del Valentino di Torino, lo scorso venerdì. Un'occasione per far incontrare le persone conosciute durante le interviste e mettere in pratica il senso del progetto: l'ascolto per creare una rete sociale di conoscenze e prossimità tra i "vicini di casa". Nelle parole di Riccardo, dell'Asai, per "trasformare il quartiere in un qualcosa di simile a un paese".
Alcune decine i commensali, per una partecipazione trasversale: c'è una signora di sessant'anni che ha portato il vino del paese, la famiglia siriana che ha preparato un piatto tradizionale. C'è un ragazzo afghano che, racconta, sogna di aprire a Torino un ristorante con prodotti e ricette tipiche del suo Stato di provenienza. Il tutto nella collinetta del Valentino, da cui l'associazione opera da diversi anni, pur nelle difficoltà legate al fatto che l'area è uno dei nodi dello spaccio di droghe leggere nel parco.
“Il livello di benessere legato al vivere in un territorio si misura anche in quanto ti senti inserito in un territorio e dalla possibilità, per esempio, di andare al mercato e incontrare qualcuno che conosci – racconta Riccardo – Torino ha le dimensioni giuste per avere le opportunità di una grande metropoli e in alcune zone questo si può conciliare con una dimensione più comunitaria dei piccoli quartieri. San Salvario in ciò può essere il luogo adatto”.
Il progetto Casa insieme, che va avanti da alcuni mesi, si è strutturato proprio in base alle interviste che i membri dell'associazione hanno fatto ai cittadini del quartiere, entrando nelle loro case e ascoltando i loro vissuti sul rapporto con la zona: “A San Salvario emerge il tema della movida e del degrado di alcune zone e mi sembra che già il fatto di avere persone con cui parlarne allevi la sofferenza dei cittadini. Questo evita di covare rancori che superano la reale dimensione del problema”, conclude Riccardo.