Le lettere delle Asl alle famiglie piemontesi che ancora non sono in regola con le vaccinazioni dei figli valgono come prenotazione. E non ha importanza se conterranno la data del 10 settembre, inizialmente contenuta nel decreto, o quella del 31 ottobre, fissata dalla legge come termine ultimo di presentazione alla scuola.
Lo ha chiarito l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, in risposta alle obiezioni sollevate dal consigliere regionale pentastellato Davide Bono. Il M5S accusa infatti la Regione di aver avuto fretta e che le lettere contenenti la prima data e già recapitate causeranno "disagi burocratici invece di diminuirli".
"Non era certo nostra intenzione fare i primi della classe - ha detto Saitta - il nostro intento è stato quello di creare meno disagi a istituzioni sanitarie e famiglie. Anzi, il nostro modello, basato sul fatto che sono le Asl a chiamare i cittadini per prenotare la vaccinazione, e non viceversa, velocizza i tempi e altre Regioni ci hanno chiesto di conoscerlo per studiarlo".