Il G7 alle porte, il futuro di Fiat che non può non passare per Mirafiori e i numeri si un settore metalmeccanico che, nonostante il giubilo diffuso, ancora non regala numeri che consentano la ola da stadio.
Fiom Torino si prepara alla sua Festa 2017 (4 giorni, dal 6 al 9 settembre) con parecchi dossier aperti sulla scrivania. E negli spazi di MRF in corso Settembrini 164, gli invitati (presenti o comunque percepiti) saranno parecchi. Da Pierluigi Bersani (Mdp) a Giorgio Airaudo (Sinistra italiana), passando per Alberto Dal Poz, presidente di Finmeccanica e Francesca Re David, neo segretario generale di Fiom CGIL. Proprio l'erede di Landini, il giorno di apertura, andrà anche ai cancelli Comital al termine dell'assemblea dei delegati, "per portare un segno doveroso di questi tempi è dopo un'estate così difficile", spiega Federico Bellono, segretario generale torinese di Fiom.
Ma Comital è solo la vicenda più recente in un anno che ha visto calare i lavoratori coinvolti in ammortizzatori sociali o peggio chiusure e fallimenti, ma non abbastanza da poter dichiarare il cessato pericolo. "Sono diminuite le aziende in difficoltà - spiega Bellono - ma solo alcune sono uscite dalla crisi, come New Holland a San Mauro o le presse di Mirafiori. Altre, purtroppo, sono scomparse".
Le cifre dicono che da 9824 dipendenti appartenenti ad aziende in difficoltà si è scesi a 7948, mentre i lavoratori direttamente coinvolti erano 7922 nel 2016 e ora sono 5355. "Ma al conto sfuggono aziende piccole, magari artigianali - ammonisce Bellono - e anche se i toni della situazione sono meno drammatici, da qui a parlare di ripresa ce ne passa. Ci sono aziende che rinnovano da anni i contratti di solidarietà e presto le cose potrebbero svoltare al peggio, anche se speriamo di no".
Sul banco degli imputati il Jobs act: "La nuova occupazione è quasi tutta precaria con contratti a termine. Il Jobs act ha fallito. E pesa anche l'allungamento dell'età pensionabile. In futuro, poi vogliamo vedere cosa accadrà in FCA, dice a fine mese scadranno o contratti di solidarietà in Carrozzeria e dove il rinnovo per 1791 lavoratori su 3796 pare ormai scontato, ma anche sul fronte degli investimenti a Mirafiori si hanno poche certezze.
Levante ha volumi che non crescono e a Grugliasco ai è fatta più cassa del 2016. Inoltre, da troppo tempo non si sa più nulla del secondo modello, sparito dai discorsi e dai giornali". E poi c'è il tema spin off, legato a Magneti Marelli e Comau. "Si discute sempre dell'aspetto finanziario dell'operazione, ma in ballo ci sono circa 2000 lavoratori e settori più o meno attraenti. Vigileremo, ma serve chiarezza".
Tornando alla festa, spicca l'assenza di PD e M5S, così come le istruzioni locali. "Siamo rimasti male per il comportamento di Appendino nel 2016, quando snobbò il nostro invito. Ma in realtà, sia i 5 stelle che altri interlocutori contiamo di averli di fronte nelle settimane seguenti, per esempio al G7 di Venaria". E proprio in quell'occasione, dal 24 al 30 settembre, Fiom vorrà discutere (per esempio sui temi dell'automazione, la cosiddetta Industria 4.0), ma non esclude di manifestare, "ma solo se ci saranno garanzia di rispetto e condizioni di sicurezza", sottolinea Bellono.