Un portafoglio, un contenitore di sapone liquido, una cintura, dei documenti, una leva per l'indicatore di posizione di un'auto, una siringa e tanti preservativi usati. E' solo una parte del bottino racimolato questa mattina dal gruppo di volenterosi cittadini che hanno deciso di ripulire dalla sporcizia l'area gioco di via Monastir, all'angolo con via Candiolo. Una zona di Mirafiori Sud chiusa, isolata, che di giorno ospita gli abituali e sporadici frequentatori, e di notte diventa dimora di inciviltà.
"Siamo un gruppo di cittadini che amano i beni comuni", spiegano sorridenti gli operatori ecologici fai-da-te. "Siamo venuti qui muniti di paletta, scopa, rastrello e guanti: bastano organizzazione e buona volontà per rimettere in ordine un giardino".
Un lavoro iniziato alle 9 e concluso poco dopo le 12, con tanti sacchi pieni di ogni genere di rifiuto immaginabile - e anche inimmaginabile. A coadiuvare le operazioni, i consiglieri del Movimento 5 Stelle della Circoscrizione 2 - la capogruppo Rita Grimaudo, Marica Lucarelli, Daniele Muò e Angelo Patruno - che hanno creduto nell'importanza della collaborazione collettiva per ridare dignità a un parchetto nato come zona gioco per bambini, e ora set ideale per azioni degradanti. Questo perché l'area è perennemente accessibile, a qualsiasi ora, senza che il cancello di sera venga chiuso. Fino a qualche tempo fa, infatti, era un addetto specifico a occuparsene, ora, invece, tutto è lasciato incustodito.
In un punto del parco si vedevano ancora i residui di un falò; inquantificabili, poi, i mozziconi di sigaretta e le cartacce, e diversi sacchetti pieni di escrementi canini.
"L'operazione di pulizia andrebbe fatta contestualmente allo sfalcio dell'erba", spiega Daniele Muò. "Da tempo chiediamo che venga reso pubblico il calendario delle operazioni di taglio. In questo modo si potrebbe organizzare meglio la raccolta dei rifiuti". Esiste già un progetto di cittadinanza attiva, promosso dal Comune, per la pulizia del verde, Torino Spazio Pubblico. Ma sarebbe utile rendere maggiornemente elastici orari e distribuzione giornaliera dei luoghi, estendendo il servizio anche al fine settimana, in modo che possano aderirvi più volontari.
Intanto, l'organizzazione spontanea di stamattina ha riscosso successo: diversi abitanti del quartiere, passando, si sono fermati a chiedere informazioni, promettendo di aderire alla prossima iniziativa. "Vorremmo chi i cittadini si mobilitassero sempre, come oggi, per curare la parte di città che amano", dichiarano i pentastellati. "Sicuramente se ci fossero tanti comitati di quartiere o di via come un tempo, tutto funzionerebbe meglio".
Intanto il parchetto è tornato a respirare, e i sacchi pieni di immondizia sono stati depositati nelle isole ecologiche.
Perché la periferia diventa sinonimo di trascuratezza solo quando nessuno se ne prende cura. Ma basta l'unione di braccia e attrezzi per rendere nuovamente vivibile anche un esiguo e dimenticato fazzoletto verde di Mirafiori.