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Attualità | 08 novembre 2017, 12:38

Social festival, Torino per quattro giorni vuole essere capitale del sociale

Dal 15 al 18 novembre appuntamenti e incontri dal cinema Massimo a vari punti della città per togliere dal cono d'ombra chi opera per fare rete di fronte alla fragilità e ai bisogni del territorio

Social festival, Torino per quattro giorni vuole essere capitale del sociale

Un festival, un calendario di 4 giorni è un riflettore acceso su ciò che di solito rimane in un cono d'ombra. Le fragilità e le debolezze quotidiane che hanno bisogno di una rete collettiva per essere intercettate e in qualche maniera sostenute.

Tutto questo è il Social Festival di Animazione Sociale, alla prima edizione almeno sotto questa forma e dedicato a tutti gli operatori del sociale. Dal no profit alle associazioni, alle realtà cooperative e molto altro. Un percorso che, facendo base al cinema Massimo, si muoverà in vari luoghi della città, grazie a visite, incontri e anche i laboratori sperimentali - una delle novità di questa edizione - con il contributo di grandi firme teatrali come Gabriele Vacis e Roberto Tarasco (fondatori del neonato Istituto di pratiche teatrali per la cura della persona, nell'ambito del teatro Stabile), ma anche del cinema, della narrazione e altro ancora.

Tappe fondamentali sono quelle legate ai luoghi in cui si fa rete e socialità, dagli anziani ai Sert, passando per i luoghi dell'economia circolare e delle nuove forme di lavoro. Al Gruppo Abele si parlerà del problema della tratta, delle migrazioni e delle emergenze ormai quotidiane. E altri cammini e incontri porteranno nelle scuole, dove si fa cittadinanza ogni giorno.

Nella giornata di sabato, per il gran finale al cinema Massimo, è confermata la presenza della presidente della Camera Laura Boldrini. Con lei anche Cecile Kyenge, ex ministro e ora parlamentare europea. "Torino vuole essere la capitale del sociale per rendere visibile ciò che accade nella quotidianità - spiega Roberto Camarlinghi, vicedirettore del mensile Animazione Sociale,  edito dal Gruppo Abele - ma ogni città è un cantiere di lavoro dove si fa società e dove professionisti operano troppo spesso nell'invisibilità e che in anni di tagli e spending review sono stati pesantemente colpiti anche se hanno preferito rimboccarsi le maniche, piuttosto che lamentarsi".

"Vogliamo rendere visibile anche il malessere degli operatori e stimolare investimenti sul sociale, invece di considerarlo una spesa improduttiva".

"Mi ha subito colpito la tipologia di persone che appartengono a questo mondo, tanti e preparati, oltre che motivati - commenta Vacis - Sono la dimostrazione che non si è solo uomini donne e famiglie come sosteneva la Tatcher, smantellando il welfare. Ci sono sempre più esclusi in questa società e le istituzioni tendono a escludere, mentre c'è un mondo molto ricco che lavora per includere, in un momento di cambiamento rapidissimo".

Al termine di ogni giornata ci sarà un momento conviviale con cene offerte da Eataly e Novacoop, ma anche spettacoli teatrali o di cabaret e di danza. Al termine del Social Festival sarà presentato alla presidente Boldrini un documento frutto dell'esperienza e delle voci di coloro che hanno partecipato. Una sintesi delle istanze di chi lavora per la coesione sociale.

Maggiori informazioni sul sito www.animazionesociale.it/socialfestival/

Massimiliano Sciullo

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