Secondo l'Assessore Saitta non ci sarebbero dati sulla mobilità passiva dopo il 2013, una risposta surreale.
Se è vero che i dati non sono stati ancora certificati dal livello nazionale, è pur vero che i numeri provvisori del 2015 (e probabilmente anche del 2016) sono già in Assessorato, tant'è che, previa nostra richiesta di accesso agli atti, ci sono stati consegnati.
Le tabelle fanno riflettere molto. La Provincia di Alessandria ad esempio è maglia nera sulla mobilità passiva con ben 62 milioni di euro persi che divisi per il numero di abitanti fa la cifra mostruosa di 137 € per abitante, seguita dal VCO con 132 € per abitante e l'ASL di Novara con 128 € per abitante. Più staccate l'ASL di Vercelli con 88 € per abitante e quella di Biella, prima dell'attivazione del nuovo ospedale, con 69 € per abitante. Sotto la media della Regione, pari a 58 € per abitante, tutte le altre ASL.
L'analisi dovrebbe essere condotta di pari passo con la valutazione dei risultati (Programma Nazionale Esiti) e con i dati di mobilità attiva (cioè la nostra capacità di attrarre pazienti da fuori Regione), nonché con la compensazione verso le nostre Aziende Sanitarie Ospedaliere: cioè quanto le nostre eccellenze ospedaliere di Torino, Cuneo, Alessandria e Novara siano capaci di evitare la fuga fuori regione dei nostri concittadini. Il tutto per comprendere quali siano i punti di forza e quali di debolezza delle ASL e delle ASO, per poi decidere dove intervenire per potenziare.
Questa è programmazione sanitaria e si dovrebbe fare appunto in Consiglio Regionale, partendo dalla base di dati scientifici. E non, sulla base di meri calcoli ragionieristici, come fatto dalla Giunta Cota prima e Chiamparino poi, tagliando o chiudendo magari proprio gli ospedali periferici come ad esempio Arona e Tortona con ovvie ed evidenti cadute.
Abbiamo già chiesto un approfondimento del tema in Commissione Sanità.