Micche, rosine e biove artigianali da oggi saranno più "tutelate" in Piemonte. La Giunta regionale ha infatti approvato il nuovo regolamento sulla panificazione, in un'ottica di maggior trasparenza.
"Il consumatore", ha spiegato l'assessore all'agricoltura Giorgio Ferrero, "potrà infatti distinguere il pane fresco, quello cioè prodotto interamente nel forno, e quello invece realizzato su una base semilavorata, o surgelata, che spesso viene da fuori Italia".
Secondo le nuove disposizioni regionali le due tipologie di prodotto dovranno essere esposti in scaffali separati. Quello conservato, venduto cioè da un giorno diverso da quello di produzione, deve essere confezionato con l'indicazione della data e la dicitura che ne evidenzi stato e metodo di conservazione. Le imprese che procedono poi alla cottura e doratura finale di impasti intermedi, crudi e precotti, devono poi esporre un avviso al consumatore che evidenzi come il loro lavoro consista solo nell'ultima fase.
"Il prossimo passaggio", ha evidenziato l'assessore alle attività produttive Giuseppina De Santis, "potrebbe essere la revisione del disciplinare per l'eccellenza dell'impresa artigiana della panificazione, nell'ambito della quale ragionare su forme di sostegno".
In Piemonte sono oltre 2.500 gli artigiani panificatori e, ad oggi, 345 tra loro sono in possesso del marchio Eccellenza Artigiana, facendo registrare la presenza più consistente di tutto il settore alimentare.