Il presidente dell'associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, in missione a "Torino per lo sviluppo", ha citato Manzoni per esortare la platea di banchieri e industriali piemontesi a sfruttare appieno i segnali della ripartenza e del prodotto interno lordo: "A volte siamo come il Renzo dei Promessi Sposi che, cercando Lucia, crede che tutti siano morti. Ma l'economia non è morta e possiede ora tutti gli strumenti per cogliere la generale ripresa in atto, e le banche assieme alle imprese sono pronte a fare la parte che a loro compete. Si generalizzano i casi singoli a fronte di centinaia di istituti di Credito eccellenti e che funzionano". Un intervento molto applaudito dalle centinaia di presenti, sabato mattina 2 dicembre, al Museo nazionale dell'auto, dove l'Associazione bancaria Abi ha fatto tappa per incontrare i rappresentanti delle Istituzioni, delle imprese e delle organizzazioni di categoria. "Siamo passati dal segno meno al segno più, non siamo al boom economico, ma è la base da cui ripartire lavorando assieme, imprese e banche, per rafforzare gli indicatori positivi". Patuelli ha messo in guardia dal rischio che le singole crisi bancarie vengano agitate "per fare campagna elettorale, perché questo non aiuta la ripresa. Siamo il solo settore in cui, se un'impresa entra in crisi, le altre vengono chiamate a farsene carico". Il presidente dell'associazione bancaria ha rievocato i principi di ragionevolezza, fiducia e buon governo trasformati in prassi proprio da Statisti piemontesi come Giolitti, Sella, Einaudi: "La crescita è alla nostra portata così come ogni volta che l'Italia ha dovuto attraversare crisi storiche anche drammatiche, da prima dell'Unità a oggi".
Gli ha fatto eco il Presidente di Intesa Gian Maria Gros Pietro, Vice di Patuelli: "La peste è finita, e la festa è cominciata, nel senso che le banche hanno i mezzi e gli strumenti per rispondere alle sollecitazioni e alla domanda per gli investimenti delle imprese".
Un appello al patriottismo che ha fatto assoluramente presa in terra sabauda, così come quello all'educazione finanziaria che, dopo Patuelli, ha ottenuto l'altra ovazione della giornata, in occasione dell'intervento del banchiere fossanese Beppe Ghisolfi, partecipante a una delle due successive tavole rotonde fra banche, imprese e categorie. "L'educazione finanziaria è precondizione di ripresa, perché orienta le scelte di famiglie e imprese nei settori del risparmio e degli investimenti", e questo oltre ad aiutare lo sviluppo nel tempo evita la successiva esplosione dei debiti "i quali, una volta contratti, vanno poi ripagati. Per avere io affermato questo principio di recente in tv, mi è stata tolta la linea". Il Presidente della Cassa di Risparmio di Fossano ha quindi elogiato Patuelli per l'inserimento dell'educazione finanziaria nello statuto dell'associazione bancaria, "perché è uma base fondamentale per gestire i problemi economici, e ne esiste una necessità enorme a tutti i livelli sociali e informativi. Incontro due scuole a settimana e tremila studenti all'anno".
Ghisolfi era alla tavola rotonda con gli imprenditori Marco Boglione, Gianfranco Carbonato, Buzzi e Lavazza, il Presidente della Federazione delle Bcc Dell'Erba e i dirigenti di Ubi, Cassa di Risparmio di Asti e Banco Popolare.
Alla conferenza hanno altresì partecipato il senatore Mauro Maria Marino, il Presidente della Regione Sergio Chiamparino e la presidente regionale di Coldiretti la cuneese Delia Revelli.