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Centro | 14 gennaio 2018, 15:03

Giorno della Memoria, le nuove Pietre d’inciampo di Torino

Otto nuove pose, per un totale di 93, che saranno effettuate il 18 gennaio. E tra le targhe, una sarà dedicata a Franco Gallina, tra i pochi sopravvissuti alla deportazione nazista

Giorno della Memoria, le nuove Pietre d’inciampo di Torino

Da qualche anno, in Europa, c’è un artista tedesco, di nome Gunter Demnig, che attraversa le città per installare piccole targhette di ottone che riportano nomi e date. Si tratta delle “Stolpersteine”, o “Pietre d’inciampo”, che vengono posizionate di fronte alle case un tempo abitate da persone deportate durante la Seconda guerra mondiale. Si incontrano nelle principali città europee – Berlino soprattutto – e dal 2015 anche a Torino. 

Quest’anno, all’ombra della Mole, ne saranno installate altre 8, portando quindi il numero complessivo di pietre presenti in città a quota 93. Ogni anno, poco prima del Giorno della Memoria, il Museo Diffuso della Resistenza promuove infatti la posa di nuove pietre. Non è inusuale, ora, imbattersi in queste targhette tra il centro di Torino e alcune vie più decentrate.

I nuovi interventi, realizzati personalmente da Demnig, si svolgeranno il 18 gennaio a partire dalle 9, quando, in via Parma 24, l’artista posizionerà una “Stolpersteine” in memoria di Franco Gallina. Nato a San Germano Vercellese, poi chiamato alle armi durante il conflitto, Gallina è uno dei pochi sopravvissuti al campo di Bitterfeld, dove fu deportato dopo un rastrellamento avvenuto nel 1944. Tornato in Italia, ricevette la qualifica di civile reduce della deportazione e dell’internamento.

Le pose, poi, proseguiranno in via Stampatori (Emanuele Balbo Bertone di Breme), corso Vittorio Emanuele II (Umberto Nizza), via Principe Tommaso (Moisé Adolfo Cremisi) e via Giuseppe Mazzini, con una pietra dedicata a Remo Obbermito, che il 27 gennaio 2014 fu insignito della Medaglia d’Onore alla memoria dalla Prefettura di Torino. Le pose, quindi, si concluderanno con corso Fiume (Teodoro Sacerdote e la moglie Rosetta Fubini) e corso Spezia (Giovanni Bini).

Paolo Morelli

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