Sul caso Embraco, interrogazione al Parlamento Europeo di Bruxelles

Una interrogazione sul caso della delocalizzazione in Slovacchia dello stabilimento Embraco di Riva di Chieri, con il licenziamento dei suoi 497 lavoratori, è stata depositata oggi a Bruxelles dall’eurodeputato Alberto Cirio.

«Ho chiesto alla Commissione europea di verificare se le agevolazioni messe in campo dalla Slovacchia per attrarre l’insediamento della Embraco non siano una violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato - spiega Alberto Cirio -. Ho domandato a Bruxelles di esprimersi anche sulla legittimità di politiche fiscali straordinarie che puntano a spostare investimenti da uno Stato membro all'altro, con l'ovvia ricaduta sull’occupazione. Essere in Europa deve servire a creare nuovi posti di lavoro, non a farlo perdere a chi ce l’ha. Bisogna trovare un modo che non renda gli Stati membri in concorrenza tra loro. Non è accettabile che un Paese Ue ne danneggi un altro con una forma di competizione sleale».

«Sul territorio questa situazione sta creando serie difficoltà - sottolinea la consigliera comunale di Chieri Rachele Sacco - Parliamo di quasi 500 famiglie, di cui 135 solo di Chieri, senza considerare l’indotto che ruota attorno allo stabilimento e che coinvolge altri settori economici. Ci sono casi drammatici che riguardano moglie e marito, persone che perderanno contemporaneamente il lavoro. Chiediamo al Governo e all’Europa di mettere mano alle leggi, soprattutto in casi che vedono coinvolte multinazionali. Vanno pensate delle penali, non si può usare il territorio come un albergo: vengono soggiornano, prendono soldi e poi vanno a investire in altri paesi».

«Vanno anche rivisti gli ammortizzatori sociali, che in un caso come questo non possono essere attivati perché l’azienda non garantisce un piano di ristrutturazione. E poi, lo dico da consulente del lavoro, è necessario intervenire sul costo del Iavoro. L’Italia deve poter essere competitiva».