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Eventi | 25 marzo 2018, 17:00

Reggia di Venaria, in mostra i gioielli della Natura negli scatti di Salgado

Apre la mostra “Genesi”, che sarà aperta fino al 16 settembre. Oltre duecento scatti che mostrano i luoghi più incontaminati e fragili, del pianeta

Reggia di Venaria, in mostra i gioielli della Natura negli scatti di Salgado

Continua il lavoro che la Reggia di Venaria Reale sta dedicando al mondo della grande fotografia. Inaugura il 22 marzo, infatti, la mostra “Genesi”, con 245 scatti di Sebastiao Salgado, allestiti nella Sala dei Paggi fino al 16 settembre. Un lavoro durato 10 anni, a partire dal 2003, alla ricerca dei luoghi più straordinari del mondo, ma ancora incontaminati. L’opera è quindi un canto d’amore per la terra, ma anche un monito per gli uomini, perché i luoghi meravigliosi che Salgado mostra, attraverso l’uso del bianco e nero, vanno salvati e preservati.

Curata da Lélia Wanick Salgado su un progetto di Amazonas Images e Contrasto, la mostra è frutto della collaborazione tra Civita Mostre e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

“Il pubblico – ha commentato Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria Reale – vedrà per la prima volta, interamente, la Sala dei Paggi. Da qualche anno ci siamo aperti a nuove proposte progettuali, che potrebbero essere esposte anche in altri luoghi. Con la mostra su Steve McCurry abbiamo raggiunto 170000 visitatori, ora vogliamo superare quel traguardo”. L’obiettivo è ambizioso ma tranquillamente raggiungibile, dato che nel mondo, finora, “Genesi” ha raggiunto 5 milioni di visitatori, diventando la mostra fotografica più visitata della storia.

“Salgado – ha aggiunto Antonella Bentivoglio D’Afflitto, assessora alla cultura del Comune di Venaria – ha saputo esplorare il sublime. Soltanto sapendo aspettare il momento, per coglierlo, è possibile trasmettere un’emozione”. Che è anche quella dell’importanza di salvaguardare territori, habitat e popoli, un aspetto sottolineato dalla curatrice della mostra nel testo introduttivo.

Ma emerge anche il lavoro del fotografo, i viaggi, le difficoltà nel raggiungere luoghi e soprattutto l’attesa del momento giusto. “Solo in Namibia – ha raccontato Alberto Rossetti, direttore di Civica Mostre – Salgado ha percorso in totale 560 km a piedi, per metterci davanti a luoghi incontaminati. Ora sta lavorando a un nuovo progetto sull’Amazzonia che durerà altri 10 anni”.

“Ha iniziato dalle Galapagos – ha aggiunto Roberto Koch, presidente di Contrasto – dove ha visitato tutte le isole, anche quelle non aperte al pubblico, arrivando persino a nuoto. In totale, per questo lavoro, ha compiuto 28 viaggi da tre o quattro mesi ciascuno. In alcuni luoghi ha dovuto superare problemi relativi ai permessi, sottoponendosi a preparazioni anche molto lunghe”.

L’esposizione è suddivisa in cinque sezioni, che ricostruiscono il percorso compiuto da Salgado nelle sue esplorazioni. C’è il “Pianeta Sud”, ma ci sono anche “I santuari della Natura”, non mancano poi i luoghi più suggestivi dal punto di vista etnico, “Africa” e “Amazzonia e Pantanàl”, mentre una sezione è dedicata a “Il grande Nord”.

Gli scatti sono stati raccolti in un volume di 520 pagine pubblicato da Taschen.

Paolo Morelli

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