Una lancetta che si è spostata tra i due estremi: dai 35 mila euro (lordi) proposti dall'azienda ai 70 mila chiesti dai sindacati. La mattinata dei lavoratori Embraco è stata scandita dalla trattativa sull'entità dell'incentivo all'esodo per quei dipendenti che scegliessero di chiudere la partita qui e andarsene.
Proprio lo scoglio dove era naufragata la trattativa della scorsa settimana, quando in Regione si era tenuto il vertice per firmare il congelamento dei licenziamenti fino a fine 2018, come previsto dal Mise.
Alla fine i gradini di buonuscita saranno tre: 60 mila lordi per chi va via ad aprile, che diventeranno 50 mila a maggio e poi via via a scendere fino ai 30 mila euro che sono il gradino "minimo" di chi vorrà andare via a dicembre.
"Ma la vera partita - dicono Basso e La Mendola di Uilm e Fiom - si apre ora, con il meccanismo di reindustrializzazione. Per questo istutiamo una commissione di controllo che in fabbrica, giorno dopo giorno, seguirà l'evoluzione dei fatti. Nomi, idee e suggestioni ora devono diventare realtà".