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Sanità | 10 aprile 2018, 11:42

Dalla sinergia tra Asl TO3, tavola valdese e rete oncologica nasce il progetto protezione famiglie fragili

Obiettivo: sostenere non solo i pazienti ma anche le famiglie, che si trovino a vivere la malattia oncologica di uno dei propri cari in un clima di elevata complessità psicologica e/o sociale

Dalla sinergia tra Asl TO3, tavola valdese e rete oncologica nasce il progetto protezione famiglie fragili

Grazie alla sinergia  fra l’Asl TO3, la Rete Oncologica Piemontese e la Diaconia Valdese, è stato messo a punto il PROGETTO PROTEZIONE FAMIGLIE FRAGILI in ambito oncologico che viene presentato oggi martedi 10 aprile alle ore 17.30  (Sala  Conferenze ASL TO3 – Stradale Fenestrelle 72  Pinerolo) .

E’ un progetto in cui l’ASL TO3  crede molto perché si pone l’obiettivo di sostenere non solo i pazienti ma anche le loro  famiglie che si trovino a vivere la malattia oncologica di uno dei propri familiari in un clima di elevata complessità psicologica e/o sociale. L'obiettivo del progetto non è quello di sostituire i Servizi già operanti sul territorio (istituzionali e volontari ), bensì di creare sinergie con e tra i Servizi esistenti per una maggiore tempestività ed efficacia di intervento  nella risposta ai bisogni dei nuclei famigliari particolarmente fragili.

 In tandem con il Coordinamento opere valli della  Diaconia Valdese (che nell’ambito del programma Xsone  collabora offrendo il supporto di operatori a seconda della necessità familiare), si intende seguire il nucleo familiare coinvolto offrendogli una rete aggiuntiva e integrata  di supporto psicologico, sociale, educativo ed assistenziale in grado di accompagnare e sostenere tutti i membri coinvolti nel percorso di cura. L’identificazione delle famiglie fragili  è effettuata da parte  delle strutture  di Oncologia (Centri di accoglienza e servizi CAS e Gruppi  interdisciplinari cure GIC) ) dei Presidi ospedalieri dell'ASL TO3 o, sul Territorio, dai Distretti Sanitari, dalle Unità di Cure Palliative, dai Medici di Medicina Generale o dai Pediatri di Libera Scelta di riferimento territoriale.

Il Progetto di protezione  può essere attivato dalla diagnosi lungo tutto il percorso di cura, anche perché laddove non si individuasse fin da subito una complessità rispondente ai criteri prestabiliti dalla Rete Oncologica, non è detto che questa non possa presentarsi più avanti nel tempo. Per questa ragione la famiglia sin da subito verrà monitorata dagli operatori che  prenderanno progressivamente  in carico il paziente, valutando problematiche emergenti e  rientranti nei criteri stessi del progetto.

La finalità è quella di lavorare non solo a favore del paziente, ma anche per la sua famiglia qualora considerata “fragile” , la quale  avrà a disposizione una rete di operatori formati ad hoc che lavoreranno in sinergia per affrontare i disagi che la malattia comporterà per il paziente e per tutti i cari coinvolti. Infatti, al di là delle figure di riferimento citate, il progetto coinvolge nel percorso di sostegno e presa in carico delle famiglie, numerosi ambiti di  attività fra cui l’Oncologia, le Cure palliative, i Distretti Sanitari, i Servizi Sociali ospedaliero e territoriale, i Medici e Pediatri di famiglia, la Neuro Psichiatria Infantile, i Centri di salute Mentale, il Servizio per le Dipendenze.

 Preziosissimo nell’attuazione del progetto  è il contributo dei volontari che svolgono molteplici attività tra cui: accompagnamento delle persone malate o i familiari nei luoghi di cura, lo svolgimento di atti amministrativi e burocratici che interessano  la persona malata e la sua famiglia, il sostegno nelle attività quotidiane, interventi economici per le famiglie in difficoltà, accompagnamento a scuola di bambini e ragazzi.

c.s.

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