"Se sinora è stato possibile giustificare i tagli fatti con l'alibi delle gestioni precedenti, è ingiustificabile creare una seconda Olimpiade". A dirlo è Alberto Melotto del Coordinamento No Olimpiadi 2026, presentando l'assemblea pubblica in programma per sabato 5 maggio alle 15,30 alle Officine Caos per dire no alla candidatura ai giochi olimpici bis.
Un'iniziativa promossa appunto dal CoNO, insieme di organizzatori e cittadini unitosi dopo l'annuncio della sindaca Chiara Appendino e del M5S di volere Torino 2026. "Siamo contrari", spiegano gli organizzatori, "per l'impatto pesantemente negativo dei giochi ospitati nel 2006, riconducibile al debito creato che ha avuto pesanti ripercussioni sulle finanze comunali e sui servizi cittadini".
"Il Comune", ha evidenziato Andrea Guazzotto di Assemblea 21, "finirà di pagare i debiti nel 2040." Secondo Guazzotto poi gli appalti dei giochi "non garantiscono nulla se non una "spartizione" rapida dei soldi pubblici, dato che vengono evitate le normative a riguardo della trasparenza delle gare d'appalto e delle infiltrazioni mafiose."
"L'idea che possa esistere un grande evento a impatto zero", aggiungono, "è un assurdo matematico. Oggi noi sappiamo che il costo medio di un'edizione invernale delle Olimpiadi Invernali è pari a 3,1 miliardi di dollari, mentre i preventivi pubblicati inerenti Torino 2026 variano tra uno e due miliardi." A prendere parte alla presentazione dell'assemblea pubblica, preludio di altre mobilitazioni in occasione di grandi eventi come il Salone del Libro o la visita del Cio a Torino, anche Nicoletta Dosio.
La storica attivista No-tav ha evidenziato i danni ambientali prodotti dalle grandi opere olimpiche in Val Susa, quali la pista di bob a Cesana e i trampolini a Cesana. Ad assistere alla conferenza anche le consigliere Deborah Montalbano e Eleonora Artesio, insieme ad alcuni pentastellati critici verso un'ipotesi di giochi olimpici bis.