“Le parole dei giornalisti possono condizionare la vita di una comunità; per questo penso che il loro lavoro debba basarsi su due pilastri, che devono convivere: la libertà di stampa e il rispetto per le persone”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, intervenendo, questa mattina, al convegno organizzato a Palazzo Lascaris in occasione del World Press Freedom Day, la giornata mondiale per la libertà di stampa.
"Sono due - ha spiegato Boeti - le riflessioni che vorrei fare. La prima riguarda l'importanza del giornalismo nel formare, oltre che nell'informare, i cittadini. Giornaliste come Matilde Serao, Barbara Allason, Oriana Fallaci hanno scritto la storia del nostro paese, con le loro parole e nei fatti, anticipando e poi accompagnando le trasformazioni del nostro tempo. Penso, poi, a figure come Federica Angeli, che oggi vive sotto scorta per aver raccontato la criminalità organizzata".
"La mia seconda riflessione - ha poi concluso il presidente del Consiglio regionale - è invece sul nuovo linguaggio dei media, sulla presenza del web e dei social network, che oggi influenzano la politica e la società più di ogni altra cosa. Se Facebook ha 1,5 miliardi di utenti, è chiaro che può influenzare le sorti del mondo. Per questo bisogna stare attenti all'uso consapevole dei nuovi media".