Grande affluenza di pubblico per la kermesse torinese de “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni che si è tenuta a Torino, nel salone delle feste dell’hotel Principi di Piemonte, con 150 etichette in degustazione, oltre 30 cantine aderenti, 60 espositori, centinaia bottiglie aperte ed innumerevoli calici di vino serviti.
“I migliori vini italiani di Luca Maroni”, infatti, è la più importante manifestazione dedicata al mondo del vino firmata da una delle più autorevoli firme dell’enologia italiana. L’edizione 2018 è stata la più vivace nella partecipazione, complice anche la presenza dello chef stellato Marcello Trentini del ristorante Magorabin di Torino e la premiazione delle migliori etichette della Val D'Aosta, Liguria e Piemonte.
Come sempre Luca Maroni ha acceso i riflettori sul lavoro dei produttori, di cui è il primo ammiratore e sostenitore per la passione, la tenacia ed il lavoro indefesso che li contraddistingue. Per la VAL D’AOSTA sono stati premiati, come MIGLIOR BIANCO il VALLE D’AOSTA DOC PETITE ARVINE 2016 della cantina CAVE DES ONZE COMMUNES e come MIGLIOR SPUMANTE il MONTMARY ROSÉ EXTRA BRUT SA della cantina FRÈRES GROSJEAN. Per la LIGURIA è stato premiato come MIGLIOR VINO BIANCO L’ALBAROLA COLLI DI LUNI 2016 della cantina LUNAE BOSONI. Per il PIEMONTE sono stati premiati come MIGLIOR VINO BIANCO il SOLO LUNA 2015 della cantina PESCAJA; come MIGLIOR VINO ROSSO il BARBERA D’ASTI MERUM 2015 della cantina BELLICOSO, mentre segue subito dietro l’UCELINE 2012 della CASCINA CASTLET; come MIGLIOR VINO DOLCE il MOSCATO PASSITO LA BELLA ESTATE 2015 della cantina VITE COLTE e infine il MIGLIOR SPUMANTE è stato la CUVÉE ROSSA BRUT ROSÉ SA della cantina TRE SECOLI VITICOLTORI IN PIEMONTE DAL 1887. Infine, MIGLIORI VINI ROSSI IN ASSOLUTO, entrambi con il massimo punteggio assegnabile, cioè 99 punti, sono stati il LACCENTO RUCHÉ DI CASTAGNOLE MONFERRATO DOCG 2016 della cantina MONTALBERA e la BARBERA D'ALBA ELENA LA LUNA 2015 di ROBERTO SAROTTO.
Chiamati sul palco da Luca Maroni, i produttori hanno raccontato il lavoro quotidiano, le sfide all’orizzonte, le fatiche e, insieme, la grande soddisfazione di aver creato vini di assoluta qualità. Molti hanno portato con sé gli altri membri della famiglia con cui condividono questa sfida quotidiana: chi figli, chi nipoti, cugini, fratelli, per testimoniare che questo non può essere solo un lavoro ma deve essere la passione di una famiglia, di un gruppo di persone unite da un obiettivo comune. Per esempio Antonio Bellicoso ha chiamato sul palco suo figlio di 8 anni che alla domanda “Cosa fai tu in cantina?” ha risposto “Aiuto papà ad imbottigliare!”. Come pure Franco Morando dell’azienda Montalbera ha voluto con sé sua cugina, Laura Morando, che si occupa della parte finanziaria dell’azienda, per dedicare il premio del miglior rosso in assoluto al nonno fondatore dell’azienda, Enrico Morando.
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