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Eventi | 11 maggio 2018, 17:15

#SalTo18, "Lui, io, noi": Dori Ghezzi racconta Fabrizio De André

In Sala Gialla la presentazione del libro sul cantautore genovese scritto dalla seconda moglie insieme a Francesca Serafini e Giordano Meacci

#SalTo18, "Lui, io, noi": Dori Ghezzi racconta Fabrizio De André

"Quando eravamo insieme non mi sentivo mai in pericolo, e non mi annoiavo mai". Le parole di Dori Ghezzi invadono, attraverso la voce dell'attrice Valentina Bellè - che l'ha recentemente interpretata in "De André - Principe libero" - la Sala Gialla del Salone Internazionale del Libro.

Un libro sulla memoria, che nasce da un'esperienza condivisa: "Tutto, in questo testo, è sconcertante, e, in esso, non sussiste il culto della personalità, a partire dal titolo", ha spiegato Francesco Pacifico.

"Fabrizio è come uno di quegli angeli custodi che, nella vita, più mi ha guidato", ha aggiunto il regista Gabriele Salvatores. "Un angelo che mi ha aiutato tante volte, nei momenti difficili e complessi trascorsi insieme". Un libro che rivela una storia d'amore, commovente, dai ricordi vividi, focalizzato su quella condizione particolare del "noi", fondamentale perché "in quegli anni, il 'noi' era seriamente tale, dal momento che realmente vigeva il concetto di condivisione e contaminazione", ha spiegato Salvatores.

E non solo. "Il libro pone in luce come un artista sia sempre alla scoperta di se stesso, sempre in dubbio, alla continua ricerca della modalità in cui esprimere ciò che si sente nella propria interiorità e trasformarlo in parola: in poesie, nel caso di De André", ha precisato il cantautore Roberto Vecchioni.

"Gli scrittori hanno reso una grande nobiltà all'uomo De André: tutti gli altri ne danno solo interpretazioni. Dell'uomo che, più di tutti, meritava il premio Nobel".

"In lui vivevano due personalità: il maestro cantore, che allacciava il mistero al divino, e il dubbioso, un pasticcione, che non ha più niente della certezza del saggio, ma è perfettamente umano", ha aggiunto Vecchioni. E "l'amore per Dori è sempre stato espresso tra le righe, dalle parole, mai gridato, sussurrato, definito".

"L'affetto del pubblico, la consolazione che le persone in lacrime mi richiedono, avvicinandosi a me, mi hanno insegnato a continuare a vivere con Fabrizio: sento un amore che condivido e per cui continuo a ringraziare", ha commentato commossa Dori Ghezzi.

"Non ho raccontato ogni cosa, perché è giusto che esistano due vite parallele, una pubblica e una personale, che non esiste ma forse crediamo sussista, perché crea una magia, una curiosità nei confronti dell'altro".

"Se ci ritroviamo qui - ha chiosato Francesca Serafini - è per le canzoni che De André ci ha regalato, per il suo rendere i sentimenti universali in musica e, in questo modo, ringraziamo Dori, per aver condiviso con noi una storia tanto importante, con un'accoglienza disarmante".

L'incontro è stato concluso dall'interpretazione di due brani del cantautore genovese da parte di Roberto Vecchioni, che ha ringraziato De André "per aver rispettato la sacralità della parola, che ha insegnato non solo all'Italia, ma a tutto il mondo".

Roberta Scalise

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