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Eventi | 23 maggio 2018, 09:40

I migliori sono Camera: ecco i finalisti del Prix Pictet

In mostra fino al 26 agosto gli scatti dei 12 finalisti. Il premio, dedicato alla sostenibilità, nel 2017 è andato a Richard Mosse. Ospite Rinko Kawauchi: “Noi condiviamo ogni momento con tutti gli altri”

I migliori sono Camera: ecco i finalisti del Prix Pictet

Rinko Kawauchi è considerata la più importante esponente della fotografia giapponese, grazie a un percorso professionale che l’ha portata, dalla sua piccola isola del Giappone, a far viaggiare in tutto il mondo le sue opere, strettamente legate alla Natura. Lei e altri 11 fotografi  sono stati scelti come finalisti del prestigioso Prix Pictet, premio interazionale fotografico dedicato alla sostenibilità, giunto alla settima edizione, la cui giuria è presieduta da Kofi Annan, già segreterio generale dell’ONU.

Ora le opere dei finalisti trovano posto a Camera, dove resteranno esposte fino al 26 agosto, seguendo un percorso espositivo che le porterà a Londra, Zurigo, Tokyo, New York, Città del Messico e in altre città. Il riconoscimento, per l’anno 2017, è andato al fotografo irlandese Richard Mosse, grazie alla serie “Heat Maps”. Con una termocamera militare, in grado di rilevare la presenza di un corpo umano a distanza di 30 km, ha documentato la situazione migratoria in Europa, Medio Oriente e Africa.

“Questa mostra – ha commentato Emanuele Chieli, presidente di Camera – sancisce la centralità di Camera nell’ambito di un progetto di alto valore culturale e sociale”. “Ospitiamo i finalisti del Prix Pictet – ha aggiunto Walter Guadagnini, il direttore –, un punto di riferimento per la fotografia mondiale. Ci poniamo così in dialogo con altre istituzioni e realtà, partendo da Torino per portare le cose fuori città”.

“Sono onorata di essere arrivata tra i finalisti – ha commentato Rinko Kawauchi, che in questi giorni si trova a Torino –. Non dobbiamo dimenticare che condividiamo il tempo con tutti gli altri, dobbiamo pensare alla nostra relazione con la Natura. Nel mondo possiamo vivere in Paesi lontani, ma attraverso la fotografia condividiamo piccoli momenti di un’unica terra”. La fotografa, poi, ha rimandato il discorso all’incontro pubblico che terrà giovedì 24 maggio alle 19, a Camera, quando racconterà nel dettaglio il proprio percorso artistico e professionale.

Paolo Morelli

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