Che il Pd in questo periodo non goda di ottima salute a livello politico nazionale è cosa nota, ma a soffrire ora sono anche le casse dei dem locali. A denunciarlo è il tesoriere regionale del Pd Domenico Mangone, durante l'assemblea regionale che si è svolta oggi alla Gam di Torino, nel corso del quale sono stati approvati il bilancio consuntivo 2017 e preventivo 2018.
"Approviamo il bilancio" - ha spiegato Mangone in apertura dell'illustrazione del quadro finanziario- "in una certa difficoltà finanziaria, non presente ma per il futuro. Le entrate di questo partito", ha proseguito, "derivano dagli eletti in questi anni. Non abbiamo avuto un euro di contributo dal livello nazionale, ma le erogazioni derivano dai consiglieri regionali e parlamentari, un obbligo assolto praticamente: questo ci ha consentito di tenere il bilancio del partito in equilibrio".
I problemi si aprono ora per il futuro, in particolare in vista delle consultazioni regionali del 2019. "Se si pensa", ha aggiunto Mangone, "che la struttura sia utile per la propria elezione, bisogna mantenerla".
"Speriamo che qualche miracolo", ha proseguito, "ci riporti al 40%, ma è probabile che nel 2019 la situazione in Regione non sia uguale ad oggi: ora abbiamo un numero consistente di contributi. È evidente che se la situazione non dovesse ripetersi, questo ci costringerà a decisioni drastiche e dolorose: i pilastri cominciano ad essere un po' traballanti", ha concluso Mangone. Una delle ipotesi per chiudere il bilancio 2018 potrebbe essere quella di aumentare il contributo dei consiglieri regionali e degli assessori.
L'assemblea, al termine dell'illustrazione, ha poi approvato il bilancio.