Solo il 57% degli italiani fa la raccolta differenziata per la maggior parte dei propri rifiuti per il riciclo nonostante il servizio sia offerto da quasi la totalità dei Comuni italiani (98%) che coprono il 99,5% della popolazione, secondo l’accordo Anci-Conai.
Più di tre italiani su quattro (76%) hanno ridotto l’impiego di sacchetti di plastica. In Italia il 27% dei cittadini ha anche evitato di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate mentre ben il 68% ritiene addirittura che sarebbe opportuno pagare un sovraprezzo per questi prodotti. Dati che emergono da una analisi Coldiretti divulgata in occasione della giornata mondiale dell’ambiente dedicata al problema della plastica, sulla base dei dati Eurobarometro.
“Nonostante la percentuale riferita agli italiani che attuano la raccolta differenziata non sia ancora molto elevata, si assiste anche in Italia ad una maggiore consapevolezza dell’importanza di adottare comportamenti più sostenibili come dimostrano le scelte di acquisto che portano a privilegiare prodotti meno inquinanti a partire, ad esempio dalla spesa nei mercati di Campagna Amica", spiegano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale.
"In questo contesto, può essere d’aiuto l’utilizzo della leva fiscale per diminuire il costo dei prodotti senza plastica e degli imballaggi più leggeri con l'obiettivo di rendere più conveniente comprare e usare prodotti sostenibili, come ha proposto il Ministro dell’Ambiente. Un direzione coerente – rileva la Coldiretti - con le misure ambiziose presentate dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici, che prevedono che entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande insieme al divieto di vendita di stoviglie, cannucce ed altri materiali inquinanti".
"Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano poi i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti – concludono Galliati e Rivarossa – causando gravissimi danni all’agricoltura. Ricordiamo oltretutto che, soprattutto le aree collinari e montuose più disagiate, vivono proprio grazie al costante lavoro dei nostri imprenditori che le preservano, tutelando la biodiversità di cui la nostra regione è ricca”.