"Siamo disposti a ridurci la 14esima, l'assistenza sanitaria e molti anche al demansionamento: questo nel biennio permetterebbe un risparmio di 12 milioni". Sono pronti a tutto, anche ad enormi sacrifici, i dipendenti per salvare la sede di Torino di Italiaonline. Questa mattina davanti alla sede di corso Mortara si è svolta l'assemblea con sciopero dei lavoratori dell'ex Seat per gli aggiornamenti sull'incontro al Ministero del Lavoro di oggi.
Il prossimo 28 giugno a Roma è previsto un incontro al Ministero del Lavoro, con possibile presenza del Ministro Luigi Di Maio, al quale siederanno le segreterie sindacali nazionali e Italiaonline, che dovrà portare al tavolo delle proposte concrete.
Negli scorsi mesi l'ex Seat ha aperto la procedura di licenziamento per 400 persone, con contestuale trasferimento di altre 241 dipendenti del marketing ad Assago. Dopo mesi di trattativa l'unica apertura è arrivata sul reintegro di circa 70 persone, da inserire nella Digital Factory in costruzione a Torino da giugno 2018, ma come evidenziano i sindacati l'azienda "continua sulla sua posizione rigida su esuberi e trasferimenti".
"Dal 6 marzo scorso", spiegano le organizzazioni sindacali, "da tutte le sedi in Italia sono usciti volontariamente 40 dipendenti, cifra che chiediamo vengano sottratti ai 400 esuberi portandoli a 360". Oltre questo i sindacati auspicano che nella Digital Factory vengano inserite altre 30 unità, arrivano così a 100, e che la formazione" venga gestita dalla Regione".
Sui 241 dipendenti del marketing trasferiti da Torino ad Assago, le organizzazioni sindacali chiedono di posticiparli dal 2018 al 2019. "Coloro che rifiutano lo spostamento", aggiungono, "devono poter aderire all'esodo incentivato o alla cassa integrazione. Per chi accetta di andare nel milanese Italiaonline si deve impegnare a pagare non uno, ma due anni di abbonamenti di treno".
I lavoratori della sede di Torino hanno proclamato, fino alla data dell'incontro romano del 28 giugno, la mobilitazione permanente.