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Politica | 22 giugno 2018, 12:21

Gig economy, Grimaldi (Liberi e Uguali): "Dal Piemonte la prima proposta di legge al Parlamento"

Ieri i consiglieri regionali del Partito Democratico, la lista Monviso e la Giunta hanno deciso di sostenere la proposta di legge

Gig economy, Grimaldi (Liberi e Uguali): "Dal Piemonte la prima proposta di legge al Parlamento"

 

Ieri i consiglieri regionali del Partito Democratico, la lista Monviso e la Giunta hanno deciso di sostenere la proposta di legge di Liberi e Uguali, a prima firma Grimaldi, “Disposizioni in materia di lavoro mediante piattaforme digitali”.

Chi lavora in questo settore si colloca in una zona grigia tra il freelance e il dipendente, ma gli elementi di subordinazione sono numerosi, il rischio è tutto schiacciato sulle sue spalle e, soprattutto, in molti casi viene pagato a cottimo.

Il disegno di legge interviene perciò per definire l’inquadramento dei lavoratori come prestazione subordinata, per riconoscerne diritti e tutele impedendo che siano aggirate molte delle regolamentazioni previste dai contratti collettivi, per garantire loro un salario minimo legale. La legge prevede per esempio l’estensione ai lavoratori delle piattaforme tecnologiche del diritto a condizioni contrattuali formulate per iscritto, il riconoscimento delle spese legate all’utilizzo dei propri mezzi, tutele assicurative e previdenziali, formazione. 

Si tratta di una proposta di legge al Parlamento poiché, in base all’articolo 121 della Costituzione, le regioni possono presentare pdl alle Camere. Perciò è in Italia il primo tentativo di normare questo settore a livello nazionale, dal momento che la legge elaborata dalla Regione Lazio ha una ricaduta esclusivamente locale).

"Da anni, da quando i fattorini di Foodora hanno fatto sentire la loro voce per la prima volta proprio qui a Torino, siamo al fianco delle numerose battaglie dei lavoratori delle piattaforme digitali” – dichiara Grimaldi. – “Lavoratori, noi li chiamiamo così. Insieme a loro abbiamo cominciato a dire che chi assume su di sé tutto il rischio di quest’attività è un lavoratore subordinato, che non può essere pagato a cottimo e che se viene ‘sloggato’ si tratta di un licenziamento di cui si può verificare la legittimità. Oggi comincia davvero il viaggio della nostra proposta di legge al Parlamento. Se il governo ha intenzione di intervenire su questa materia, vorremmo che ne tenesse conto. Per questo chiediamo a tutti i gruppi regionali un iter accelerato per farla approdare alle Camere al più presto. Vorremmo che chi la dovrà discutere e approvare ‘mollasse il freno’, in modo che questa frase non sia mai più detta a un fattorino mentre lavora pedalando”.

 

c.s.

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