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Attualità | 27 giugno 2018, 14:16

Inceneritore del Gerbido: a tre anni dall'accensione diminuita la concentrazione dei metalli

I dati del monitoraggio effettuato nelle aree circostanti di Torino

Inceneritore del Gerbido: a tre anni dall'accensione diminuita la concentrazione dei metalli

L’inceneritore non ha aumentato la contaminazione da metalli della popolazione che vive intorno all’impianto, anzi, il livello di metalli è diminuito dopo tre anni dall’accensione;  nonostante questa bella notizia, continua a farsi sentire l’effetto del traffico veicolare: sono queste le conclusioni, per certi versi sorprendenti, del terzo e ultimo monitoraggio sulla presenza di metalli nel sangue e nelle urine di un campione di popolazione residente nell’area di ricaduta dei fumi dell’inceneritore confrontato con un gruppo di residenti in altre zone di Torino.

Uno studio unico in Italia, nato nel 2013 per monitorare nel tempo gli effetti delle emissioni dell’inceneritore del Gerbido che, in questo modo, è diventato anche il primo studio sulle concentrazioni di inquinanti nella popolazione di Torino e cintura. Un esempio di come un progetto specifico possa essere utile per determinazioni più ampie.

Così, analizzando l’andamento nel tempo, si è osservata una riduzione significativa delle concentrazioni dei metalli sia nella popolazione residente vicino all’impianto sia per il campione lontano dall’inceneritore. Ma, nello stesso tempo, si è scoperto quanto sia presente nei nostri corpi l’inquinamento dell’aria normalmente presente nell’area metropolitana.

La riduzione sembra essere dovuta a un miglioramento complessivo della qualità dell’aria nel Torinese che, come viene evidenziato, non ha visto un peggioramento dovuto ai fumi dell’inceneritore del Gerbido. Ma nonostante il quadro complessivo sia di miglioramento, il platino e il rodio sembrano presentare una tendenza all’aumento, e solo nei soggetti che vivono nell’area di minor ricaduta, ovvero a Torino. Tali metalli sono principalmente associati alle emissioni veicolari perché presenti nelle marmitte catalitiche.

Gli altri 17 metalli indagati, sono presenti, anche se al di sotto delle soglie stabilite dalla comunità scientifica internazionale.

Questo monitoraggio fa parte del progetto SPoTT condotto dall’Asl Città di Torino, Asl To 3, ARPA e Istituto Superiore di Sanità e per conto della Città Metropolitana, un progetto completo di studio sulla salute di un campione selezionato di popolazione residente confrontato con un campione di popolazione torinese lontano dall’impianto. Per quanto riguarda questa parte sui metalli, i prelievi sono stati svolti in tre momenti: prima dell’entrata in funzione dell’inceneritore (giugno 2013), dopo un anno di funzionamento e, infine, dopo tre anni di funzionamento.

I prelievi di sangue e urine si sono svolti sempre a giugno, mese in cui gli impianti di riscaldamento sono spenti e dove inizia a diminuire il traffico veicolare in seguito alla chiusura delle scuole. Questo per ridurre il più possibile le interferenze di altre fonti di esposizione che contribuiscono al normale inquinamento atmosferico.

Anche nell’ambito degli allevamenti presenti nelle aree circostanti , nonostante il numero di allevatori sia limitato, si osservano concentrazione di metalli in linea con quelle ottenute sui residenti, sia nel confronto temporale, sia rispetto ai valori di riferimento individuati dai principali enti internazionali.

In conclusione, per quanto riguarda il quesito principale di sanità pubblica per cui è stato condotto lo studio, i risultati suggeriscono che le lievi  variazioni nelle concentrazioni urinarie ed ematiche di metalli riscontrate nella popolazione residente non sono associati né all’area di ricaduta delle emissioni (confronto per area) né all’attività dell’impianto (confronto pre/post avvio), ma fotografano  la presenza di esposizioni ambientali generalizzate sul territorio torinese indipendenti dalle emissioni dell’impianto, o esposizioni individuali legati a particolari stili di vita (es. abitudine al fumo).

I risultati del monitoraggio periodico sono anche stati presentati nei giorni scorsi anche ai Sindaci delle aree interessate dall’impianto.

Infine da sottolineare che si è tenuto nei giorni scorsi  presso l'ordine dei Medici di Torino un partecipato  convegno dal titolo  “Inceneritori e salute:  Gli studi internazionali e l’esperienza di Torino” , durante il quale la Referente del progetto Spott  per l’ASL TO3 Dr.ssa Antonella Bena ha presentato l’organizzazione e l’efficacia  del progetto di monitoraggio SPOTT  riguardante l’inceneritore del Gerbido.a 3 anni dal suo avvìo.

c.s.

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