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Economia e lavoro | 11 settembre 2018, 10:00

Al giro di boa il Piemonte accelera, ma meno rispetto allo scorso anno

Al termine del secondo trimestre la produzione industriale risulta in aumento dell'1,8% anche se l'incremento è inferiore a quello del 2017. Torino in coda tra le province, con solo Asti che fa peggio

Al giro di boa il Piemonte accelera, ma meno rispetto allo scorso anno

Accelerare si accelera, ma meno di quanto non si sia fatto lo scorso anno. E' un Piemonte a due facce quello che ci restituisce l'istantanea scattata da Unioncamere e da Confindustria al mese di giugno, dunque al termine del secondo trimestre 2018 e al giro di boa dell'anno in corso.

In particolare, il secondo trimestre ha confermato il buono stato di salute del comparto manifatturiero piemontese, con la produzione industriale che ha registrato un incremento del 1,8% rispetto allo stesso trimestre del 2017. Ma si tratta della crescita meno intensa degli ultimi due anni. “Il Piemonte continua a crescere - commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -, ma il suo percorso rischia di essere accidentato e pieno di ostacoli, senza un’attenzione costante da parte delle istituzioni e senza una rete di supporto politica alle iniziative imprenditoriali sia in fase di start up che di sviluppo. È quindi compito imprescindibile dei governi nazionali e locali agevolare questo percorso di crescita con strumenti tesi alla sburocratizzazione, alla riduzione del digital divide e ai processi di accompagnamento all’internazionalizzazione, politiche che ora più che mai risultano necessarie”.

In dettaglio, i numeri dicono che sono soprattutto gli ordinativi esterni (quasi +3%) a spingere (mentre il mercato interno si attesta a +0,8%). Il fatturato totale delle imprese manifatturiere cresce del 2,3% e anche in questo caso è da oltre confine che arriva la spinta più forte (+3,7%). In lieve flessione il grado di utilizzo degli impianti che scende al 64,8%.

Tra i settori, bene la meccanica (+5,2%), ma anche il tessile si dimostra vivace (+4%). Bene anche le industrie elettriche ed elettroniche, così come quelle alimentari e delle bevande, entrambe con una crescita superiore alla media regionale pari al 3%.

Attenzione particolare quella rivolta ai mezzi di trasporto, con una crescita sostanzialmente nulla del II trimestre 2018. Il dato è il frutto di due andamenti opposti e in sostanziale equilibrio: se da una parte infatti si registra una contrazione preoccupante per la produzione di autoveicoli (-7,2%), concorrono a bilanciare l'altro piatto la componentistica autoveicolare (+2,1%) e l’aerospazio (+5%).

A livello dimensionale, stanno bene soprattutto le medie imprese (con più di 50 dipendenti), così come quelle che ne hanno oltre 250. Per aree geografiche, invece, solo l'astigiano è in calo (-1,8%), mentre tutte le altre zone regalano segni positivi. Prima della classe è Biella, sostenuta dal meccano-tessile, con un +5,3%, poi Vercelli (+4,8%).Con una crescita superiore alla media regionale troviamo anche Alessandria (+4,2%) e Cuneo (+2,0%). Novara registra una variazione produttiva analoga a quella media piemontese (+1,8%). Risultati più contenuti accompagnano invece Verbania e (+1,5%) e Torino (+1%).

Massimiliano Sciullo

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