Calano del 3% le bottiglie di vino Made in Italy esportate in Canada nel primo semestre del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione del primo anniversario dell’entrata in vigore in via provvisoria dell’accordo Ceta, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero.
“A risentirne per effetto del Ceta anche le produzioni vitivinicole piemontesi le cui esportazioni in Canada calano del -2% – commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Un’inversione di tendenza che supporta quanto sostenuto dalla nostra Organizzazione, decisa a non sostenere questo accordo fin da subito. Purtroppo, dall'Intesa con il Canada a quella siglata con il Messico fino al Mercosur con i Paesi del Sudamerica, si assiste al moltiplicarsi di accordi di libero scambio da parte dell'Unione Europea che legittimano a livello internazionale la pirateria alimentare a danno delle nostre produzioni. Fortunatamente, nel resto del mondo, i dati dell’export sono confortanti: soprattutto il mercato asiatico, infatti, è in crescita e numerose imprese vitivinicole del nostro territorio stanno guardando ad oriente. Non solo, il vino piemontese, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è già particolarmente apprezzato negli Usa che ne assorbono il 35% e le esportazioni hanno raggiunto i 200 milioni di euro”.