Le Olimpiadi si allontanano, ma il Comitato del No non abbassa la guardia. E guarda al resto d'Italia (VIDEO)

I Giochi invernali 2026 si allontanano da Torino. E anche l'Italia comincia a vederli negli specchietti retrovisori. Lo testimoniano gli ultimi tentennamenti a livello sia locale che nazionale.

Ma il Coordinamento No Olimpiadi non abbassa la guardia, anzi. Come spiega Alberto Melotto, del CoNo: "Siamo soddisfatti, Torino al momento non è città candidata. Ma sospettiamo che l'amministrazione stia covando un ultimo tentativo. In ogni caso, ora che la nostra città sembra fuori dai discorsi, la nostra battaglia continua anche a livello nazionale, visto che anche Milano e Cortina non devono fare le Olimpiadi invernali".

Il motivo è presto detto: "A consumo di suolo, Milano sta ancora pagando il conto dell'Expo, mentre Cortina è ormai travolta da un turismo sempre più di massa sulle sue montagne. Quanto ai nostri monti, il disboscamento legato alle ultime Olimpiadi e i danni sono ancora sotto gli occhi di tutti".

Ma il giro d'orizzonte sarebbe ancora più sconfortante: "Ci sono impianti come quello di Pragelato che sono abbandonati a loro stessi. E nessuna istituzione si è mai preoccupata di intervenire".

E l'agenda di iniziative è piuttosto fitta: "Saremo alle assemblee pubbliche nell'opposizione alle grandi opere e Grand eventi, a Venezia il 29 settembre e a Firenze il 6-7 ottobre. Ma anche il 4 ottobre a Milano per un'assemblea sul tema No Olimpiadi". Non manca Torino: il 6 ottobre in piazza Santa Giulia un concerto gratuito riporterà in mezzo alla gente gli argomenti più cari al Coordinamento.