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Attualità | 27 settembre 2018, 09:56

Tutti d'accordo: una firma per proteggere l'ambiente da un eccesso di fertilizzanti, seguendo l'esempio del riso

A sottoscrivere il patto, oltre alla Regione, anche le istituzioni e le associazioni del mondo agricolo

Tutti d'accordo: una firma per proteggere l'ambiente da un eccesso di fertilizzanti, seguendo l'esempio del riso

Una condivisione di intenti frutto di un lavoro lungo. Sono parole di riconoscenza quelle che usavo l'assessore regionale all'Ambiente, Alberto Valmaggia. Ma a festeggiare il protocollo che punta a ottimizzare l'uso di fertilizzanti chimici e organici nella coltivazione nei campi è soprattutto il nostro territorio. I famigerati "nitrati", infatti, se da un lato facilitano le coltivazioni, dall'altro minacciano falde e corsi d'acqua.

In particolare, si rischia la cosiddetta eutrofizzazione, ovvero un'invasione di fiumi e laghi da parte delle alghe, con costi enormi per renderle potabili e minacce pesanti alla biodiversità.

A sottoscrivere questo patto per un uso attento di queste sostanze sono numerose istituzioni e agenzie ambientali. "I percorsi di miglioramento su questi temi sono costanti e positivi - aggiunge l'assessore all'agricoltura della Regione, Giorgio Ferrero -: è così che si risolvono i problemi, impossibili da affrontare in un giorno solo".

Oltre all'uso di queste sostanze, il protocollo prevede anche azioni di informazione, educazione e formazione tecnica previsti dal Piano di tutela delle acque.

"I fertilizzanti sono fattori indispensabili per nutrire la terra - afferma Giovanni Toffoli, presidente di Federchimica Assofertilizzanti - e per ottenere raccolti di qualità. Ma puntiamo anche a prenderci cura della terra e dell'ambiente che dalla terra trae vita".

"È un problema oggettivo che negli anni abbiamo cercato di focalizzare facendo notare che l'inquinamento da nitrati non è solo un tema legato all'agricoltura - spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino - ma è bene monitorare la situazione prima che diventi un problema, sensibilizzando gli agricoltori. Abbiamo già fatto qualcosa di simile sul riso e ha funzionato".

Massimiliano Sciullo

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