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Attualità | 04 ottobre 2018, 07:10

Area Fioccardo, una stazione di pompaggio per ridurre i danni da alluvione

A febbraio 2019 conclusione dei lavori per la sponda sinistra del Po, in corrispondenza del Museo dell'Automobile, dopo i danni provocati nel 2016

Area Fioccardo, una stazione di pompaggio per ridurre i danni da alluvione

Termineranno a febbraio 2019 i lavori per il ripristino della sponda sinistra del Po, in corrispondenza del Museo dell’Automobile. Gli interventi si sono resi necessari a seguito dell’alluvione del novembre 2016 nel corso della quale un muro ha ceduto causando il collasso della sponda. L'evento atmosferico ha anche compromesso il sovrastante percorso ciclopedonale.

La data di fine cantiere è stata comunicata dagli uffici comunali durante una commissione sullo stato di avanzamento degli interventi di ripristino. "A gennaio 2017 - hanno spiegato i funzionari - il Comune ha trasmesso alla Regione l'elenco dell'ammontare degli interventi, che era di 14 milioni di euro. Al Piemonte il Governo ha assegnato 51 milioni di euro." Di questi solo un milione di euro è stato destinato alla Città di Torino, che in via prioritaria ha scelto di fare gli interventi nell'area del Fioccardo e sul lungo Po aggiungendo ulteriori 500 mila euro. 

Il cantiere davanti al Mauto è iniziato a luglio 2018 e dovrebbero concludersi a febbraio 2019. I lavori sono finalizzati anche alla tutela del corso Unità d’Italia e del collettore consortile - la grande fognatura che raccoglie le acque reflue provenienti da numerosi comuni posti a sud di Torino - nei confronti dell’erosione che potrebbe verificarsi con una nuova potenziale piena del fiume.

L'ipotesi dell'amministrazione è che grazie ai risparmi ottenuti dai ribassi di gara per il lungo Po si possa fare una prima tranche di interventi al Fioccardo, sempre con la stessa ditta. Per quest'ultima area gli uffici hanno elaborato uno studio di rielaborazione delle fognature, che sarebbero una delle cause dell'allagamento di quella zona. Il progetto sarebbe di raccogliere le acque che durante le piene non riuscirebbero a essere scaricate nel fiume Po e nel torrente Sappone e convogliarle in un grande vascone, per poi scaricarle nel Po più a valle, una volta terminata la piena: un intervento “naturale”, del costo di circa 4 milioni di euro.

Con i ribassi di gara dei lavori sulla sponda sinistra del Po (circa 300mila euro) verrebbe realizzata , in collaborazione con Smat, una stazione di pompaggio alimentata elettricamente per scaricare le acque nel Po, senza la vasca di accumulo. I lavori potrebbero concludersi entro l’estate 2019.

“Servono maggiori fondi regionali e nazionali – ha dichiarato il presidente Damiano Carretto – per mettere in sicurezza il territorio e prevenire dissesti idrogeologici: se a Torino arrivano risorse così scarse rischiano danni maggiori in caso di eventi alluvionali”.

Cinzia Gatti

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