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Attualità | 18 ottobre 2018, 07:10

"Via il Salone dell'Auto dal Valentino", ma il Comune replica: "Porta denaro alla città"

Durante un consiglio aperto in Circoscrizione 8 i cittadini hanno chiesto di contenere o eliminare del tutto le manifestazioni troppo impattanti per l'area verde. Si valuterà la riduzione dei tempi di montaggio e smontaggio stand

"Via il Salone dell'Auto dal Valentino", ma il Comune replica: "Porta denaro alla città"

Diminuire l’accesso delle auto al parco del Valentino fino a bloccarlo del tutto: è questa una delle prospettive per il futuro dell’area verde discusse ieri sera al consiglio aperto della Circoscrizione 8. Ma se l’ordine del giorno presentato da Augusto Montaruli (LeU) richiedeva lo stop totale della circolazione, per il Comune serve cautela: “Valutiamo un passaggio più moderato di automobili, studiando nel frattempo zone di parcheggio alternative”, ha replicato il vicesindaco Guido Montanari.

Posizione avanzata dal coordinatore all’ambiente della Otto Massimiliano Miano, che condivide l’eliminazione dei veicoli dal parco, ma prevedendo contestualmente “una nuova viabilità su tutto il territorio di San Salvario”, già fortemente penalizzato.

Un tema che si connette alla richiesta di una maggiore regolamentazione per gli eventi al Valentino, nel rispetto della tutela ambientale. Il casus belli, ovviamente, è rappresentato dal Salone dell’Auto, giudicato dai più troppo impattante su un’area verde storica. “Per l’utilizzo del parco abbiamo diverse richieste dalle società che organizzano gli eventi”, ha spiegato l’assessore al commercio Alberto Sacco. “Il Salone dell’auto continua a chiederci di organizzarlo lì anche solo per il fatto che lo spazio aperto riscuote molto più successo, mentre a livello europeo altri fiere dell’automotive al chiuso sono in grandissima difficoltà”.

Innegabile, poi, il forte impatto economico che la kermesse ha su tutta la città, soprattutto alla luce delle profonde trasformazioni avute nel corso degli anni. “Le ricadute vanno considerate a 360 gradi”, insiste Sacco. “Il concetto di automobile è in continua trasformazione, si stanno sviluppando nuovi tipi di mobilità. La stessa struttura del Salone sarà destinata a cambiare ancora”.

In tanti non ci stanno. “Spostatelo all’ex-Moi”, propongono alcuni cittadini, cercando di declinare sulla periferia l’ingombro delle case automobilistiche. Ma su questo il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca è tassativo: “Per le palazzine olimpiche serve un progetto di riqualificazione complessiva che preveda una presenza 365 giorni l’anno, non sporadica come potrebbe essere un evento del genere”.

E se da una parte il Comune tiene duro sulla necessità economica di non abolire le manifestazioni nel Valentino, dall’altra si dice disposto a valutare la diminuzione dei tempi di montaggio e smontaggio stand, in modo da occupare gli spazi il meno possibile.

Consideriamo il grande afflusso turistico che si ha nei giorni di fiera, tra appassionati ed esperti”, commenta ancora Sacco, rifacendosi ai numeri dichiarati lo scorso giugno (circa 600 mila visitatori) dal presidente del Salone dell’Auto Andrea Levy con tutto il suo staff. “Torino non ha paura di perdere una manifestazione del genere?”, rilancia Sacco. “Sarebbero in tante le città a volerlo. Ma consideriamo anche tutto il lavoro di promozione che fanno al Valentino per tutta Italia e non solo”. Pubblicità che già da diversi giorni reca impresse le prossime date dalla fiera, dal 19 al 23 giugno 2019.

Manuela Marascio

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