Spuntano fuori delle date per gli sviluppi futuri del parco del Valentino . In particolare il nuovo Campus del Politecnico a Torino Esposizioni potrebbe vedere la luce nel 2022, con l’avvio dell’attività didattica nelle varie sedi interessate dal restyling. È quanto affermato dal vicesindaco Guido Montanari durante il consiglio aperto di ieri sera in Circoscrizione 8, rispondendo a un ordine del giorno sul destino della storica area verde in vista dei piani annunciati da tempo dall’ateneo.
È già stato effettuato il progetto di fattibilità, affidato agli architetti Rafael Moneo e Aimaro Isola per oltre 900 mila euro. Prevede che le auto non entrino più nel parco, siano aumentate le zone verdi e venga incrementato il suo utilizzo giorno e notte. Il Padiglione 5 dovrà diventare una sorta di piazza coperta per gli studenti, e a questo proposito si stanno valutando tre soluzioni: una conservativa, con l’impiego di ampie vetrate a delimitarlo, e altre due più impattanti, con lo scavo al di sotto e ai lati della superficie. “Verranno valutate con attenzione perché le strutture sono molto delicate”, spiega Montanari, appellandosi a una più generale cautela nell’approccio a un parco di così alta rilevanza storico-artistica-ambientale come il Valentino.
Entro il 2019 dovrebbero arrivare i progetti esecutivi, mentre nel 2020 potrebbe partire il cantiere, per avviare quindi l’attività didattica nel ‘22. Ma il condizionale è d’obbligo.
“Utilizzeremo ancora il Padiglione 5 ancora per un mercato tematico, per la manifestazione ‘Natale in giostra’ e per raccogliere le schede elettorali delle prossime consultazioni”, ha annunciato Montanari. “Quindi a febbraio inizieranno i carotaggi del Politecnico per le verifiche sulle condizioni geologiche del terreno e la stabilità dell’edificio”.
Inoltre con la Fondazione 20 Marzo 2006 saranno avviati il restauro e la messa in sicurezza dei due padiglioni utilizzati durante le olimpiadi invernali per gli allenamenti. Questo dovrebbe fare da innesco al trasferimento della Biblioteca Civica Centrale a Torino Esposizioni, e anche in questo caso si guarda all’innovazione. Come già annunciato dall’assessora alla cultura Francesca Leon, il nuovo polo bibliotecario dovrà diventare una vera e propria “piazza della cultura”, in cui sperimentare la comunicazione digitale in affiancamento ai consueti archivi cartacei e spazi di consultazione libraria.
Ma non è tutto: per problemi subentrati con l’attuale gestore, l’adiacente liceo coreutico del Teatro Nuovo sarà trasferito altrove – in una sede ancora ignota – e si ipotizza di concedere i suoi locali al Teatro Stabile di Torino, per mantenerne la vocazione artistica.
Per quanto riguarda gli attuali poli museali dell’Università degli Studi di Torino (il Museo della Frutta, il “Luigi Rolando” di anatomia umana e il “Lombroso” di antropologia criminale), verranno mantenuti nelle attuali sedi, e l’intero asse del Po con corso Dante potrebbero essere riservato esclusivamente all’attività di ricerca.
Il progetto di fattibilità sul Campus sarà comunque illustrato pubblicamente proprio al Castello del Valentino insieme con i progettisti, in data da definirsi.
Resta spinosa la questione Cacao all’interno del Valentino. La discoteca, la cui concessione ai precedenti gestori è stata revocata dal Comune, manca ancora di una progettualità precisa. “Lo vedrei come uno spazio del Politecnico ma comunque aperto a tutti i cittadini: potrebbe essere luogo di svago e aula studio assieme”, dice Montanari, ma l’assessore al commercio Albero Sacco precisa: “È stato lasciato dal precedente concessionario in pessime condizioni. Un qualunque tipo di investimento, che al momento si prospetta decisamente oneroso, deve tener conto di questo. Bisognerebbe prima di tutto renderlo a norma”.