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Attualità | 05 novembre 2018, 07:00

Il team ProGIreg in visita a Mirafiori Sud: entra nel vivo la rigenerazione verde della periferia

All'interno del progetto europeo, sarà presto avviata un'iniziativa di orti urbani in cassoni aperti alla cittadinanza e alle scuole, da collocare nelle vie popolari del quartiere

Il team ProGIreg in visita a Mirafiori Sud: entra nel vivo la rigenerazione verde della periferia

Da area relegata ai confini della città a protagonista di un progetto green per il recupero urbano: Mirafiori Sud sta andando incontro al nuovo, valorizzando paradossalmente ciò che di più antico conserva nella sua anima, la vocazione agricola.

Saranno cambiamenti di lungo corso, destinati a segnare profondamente il paesaggio, quelli previsti da ProGIreg. Presentato ufficialmente ad Aachen il 12 giugno scorso, il progetto internazionale mira a rendere la natura motore di rigenerazione delle aree postindustriali, con e per i cittadini. È finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020 e andrà avanti fino al 2023. Interessa, oltre a Torino, le città di Dortmund (Germania), Zagabria (Croazia) e Ningbo (Cina). Le zone in cui avverranno gli interventi di riqualifica sono chiamate “Living Labs”: qui nuove soluzioni innovative nature based vengono appositamente co-sviluppate e testate in collaborazione diretta con le comunità che le abitano.

Il 30 ottobre hanno fatto visita a Torino i partner di ICLEI (il principale network mondiale per le politiche di sviluppo sostenibile), con cui la Fondazione della Comunità di Mirafiori implementerà le azioni di co-design sul quartiere. Un tour di Parco Piemonte in compagnia dell’associazione Coefficiente Clorofilla, che si sta occupando del progetto “Orti generali”, con il recupero di terreno coltivabile da cui ricavare orti aperti alla cittadinanza, con fini educativi e formativi.

Si può dire quindi che ProGIreg adesso sia entrato davvero nel vivo. Il contributo per Torino ammonterà a circa 2,5 milioni di euro, di cui 896.500 alla Città, su un finanziamento europeo complessivo di 10,5 milioni. Le soluzioni introdotte prevedono la messa a punto e l’utilizzo di acquaponica, piste ciclabili, aree adibite alla condivisione e alla socializzazione, tetti e muri green. Verranno anche messi in comunicazione i gruppi di agricoltori locali, già attivi sul territorio. Inoltre, si sperimenterà un “nuovo terreno” (new soil) per la coltivazione: l’area interessata metterà a disposizione compensazioni e nuove regolamentazioni per incentivare la riduzione di CO2 nelle aziende e nell’organizzazione di grandi eventi pubblici.

Nel Parco del Sangone verranno realizzati 2000 mq di nuovo suolo, che ospiteranno la coltivazione di piante innovative, capaci di resistere ai cambiamenti climatici in corso. Attraverso la collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, saranno avviate attività di coltivazione coinvolgendo le scuole e tutta la popolazione residente: il parco si trasformerà quindi in un laboratorio a cielo aperto dove sperimentare la coltivazione diretta. Un fine educativo che tocca i temi della catena alimentare, la nutrizione salutare e sostenibile, l’economia circolare.

Grazie a tutte queste soluzioni, di fatto le aree verdi acquisiranno una valenza produttiva e sociale quali nuovi beni comuni urbani. L’obiettivo di lungo periodo è di diffondere queste pratiche in altri contesti cittadini, nazionali e internazionali, individuando modelli di business e strumenti di pianificazione trasversali che abbiano nella gestione integrata e condivisa delle aree verdi il proprio valore aggiunto.

Gli interventi di pulizia di Parco Piemonte sono iniziati un mese fa: ogni lunedì mattina Coefficiente Clorofilla accoglie volontari tra tutti i cittadini interessati. Ma non solo.

Fondazione Mirafiori ha anche lanciato un’iniziativa, in collaborazione con la Circoscrizione 2, che permetterà di realizzare degli orti in cassoni sia a disposizione dei residenti delle aree popolari del quartiere, sia destinati a sette scuole locali. Dopo una serie di incontri preliminari con gli abitanti, si farà un un sopralluogo degli spazi. Al momento le zone più papabili sono due: quella delimitata da strada delle Cacce, via Togliatti, strada Castello di Mirafiori e via Coggiola, o quella compresa tra le via Plava, Anselmetti, Negarville e strada del Drosso.

Saranno veri e propri percorsi di cittadinanza attiva, in cui gli abitanti diventeranno i protagonisti. Non più orti individuali assegnati singolarmente, ma cassoni collettivi, aperti a chiunque voglia sperimentare la sostenibilità collaborando col proprio vicino di casa.

Manuela Marascio

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