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torinoggi.it | 07 ottobre 2018, 10:00

Orti didattici e pastori nel nuovo Parco Piemonte: a Mirafiori l'agricoltura di domani [FOTO]

Il Comune di Torino ha dato il via al progetto Orti Generali affidando all'associazione Coefficiente Clorofilla la bonifica dell'area. Ogni lunedì gli operatori accolgono volontari per le operazioni di pulizia

Orti didattici e pastori nel nuovo Parco Piemonte: a Mirafiori l'agricoltura di domani [FOTO]

Lotti agricoli, orti aperti alle scolaresche, un rifugio per pastori e bestiame e, soprattutto, il ritorno agli spazi verdi dopo anni di abbandono. Così il Parco Piemonte, che congiunge Mirafiori Sud a Nichelino seguendo il tracciato del Sangone, sceglie la stagione autunnale per iniziare la sua lenta rinascita. Lo fa grazie all’avvio del progetto Orti Generali, vincitore del bando "Smart cities and social innovation" pubblicato dal MIUR nel 2012. Affidato dal Comune di Torino all’associazione Coefficiente Clorofilla, con il patrocinio della Circoscrizione 2, è un vero e proprio lavoro di ricerca che mira a sperimentare e definire un modello di gestione imprenditoriale per la trasformazione e la conduzione di aree agricole residuali metropolitane. Uno studio improntato soprattutto alla sostenibilità ecologica e all’equità sociale.

Il motore di Orti Generali è l’offerta di servizi diversificati per l’agricoltura urbana nelle sue varie forme, supportata da strumenti web e sensor network. La sintesi tra lo spazio fisico e quello digitale porta infatti alla definizione di un piano gestionale ben riconoscibile, e per questo riproducibile in altri contesti urbani.

L’idea nasce dalla precedente esperienza di MiraOrti, progetto-pilota attivo dal 2010 con Clorofilla e il sostegno di Fondazione della Comunità di Mirafiori. Un’indagine sociale nelle aree a vocazione agricola del quartiere, per accompagnarle in un graduale processo di trasformazione urbanistico-ambientale. Da lì, volendo valorizzare la spinta aggregativa e sociale di Mirafiori, si è pensato a un futuro per il Parco Piemonte di stampo educativo e occupazionale.

Imponente il bagaglio che Clorofilla ha preso tra le mani. Si tratta di una distesa verde immensa, negli anni vittima di degrado e adibita a vera e propria discarica, oltre che ricettacolo di tossicodipendenza e vandalismo. Da bonificare completamente. Gli interventi di pulizia sono iniziati ufficialmente a settembre: e ogni lunedì mattina, dalle 10 alle 13, l’associazione – con i referenti Stefano Olivari, presidente, e Matteo Baldo – accoglie qualsiasi volontario desideroso di dare una mano.

Le prime operazioni prevedono la raccolta differenziata e lo smistamento dei rifiuti. È stata anche tolta la vecchia recinzione che delimitava gli orti abusivi da riconvertire, sostituita da strutture in legno. Le due casette presenti, di cui una semidistrutta da un recente incendio, verranno completamente risistemate da un’impresa edile che interverrà tra ottobre e novembre: il rudere più piccolo sarà un magazzino per gli attrezzi o verrà affidato a un pastore residente a Mirafiori, con le sue capre, mentre per la struttura più grande si sta pensando a un possibile punto ristoro da affiancare alle attività didattiche dell’associazione.

La nuova area agricola, infatti, avrà un indirizzo prevalentemente educativo, aprendosi alla cittadinanza per far circolare le conoscenze e rendere i residenti consapevoli del territorio in cui vivono. Sarà un’agricoltura urbana altamente inclusiva, con oltre 100 orti a uso individuale o collettivo da concedere in affitto, laboratori tematici, attività di raccolta frutta, panificazione, cura degli animali e delle piante. Verranno installati tutti i servizi necessari, dagli impianti di irrigazione agli arredi, riabilitando Mirafiori Sud alla sua antica attività d’elezione prima dei grossi mutamenti degli ultimi decenni. Riprenderà quindi piena forma il tracciato del paesaggio agrario preindustriale attraverso la valorizzazione del sistema dei canali e la reintroduzione della classica piantata della pianura padana.

Conclusa la sperimentazione, Orti Generali vorrà poi proporsi al mercato come punto di riferimento cittadino dell’agricoltura urbana, replicando il modello in altre zone che, come Mirafiori, non potrebbero mai recidere l’ancestrale legame con la natura.

Manuela Marascio

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