Come il bassista all'interno di una formazione che suona dal vivo: fondamentale, ma mai in primo piano. Serviva quindi un premio per trascinare sotto i riflettori quei protagonisti nascosti che troppo spesso il mondo della musica non porta alla ribalta, ma che sono fondamentali ai successi che poi tutti ascoltano e acclamano: i produttori. Ed è ciò che vuole fare la prima edizione del riconoscimento intitolato a Carlo Ubaldo Rossi, scomparso nel 2015 e che avrà la sua serata il 26 novembre alle 21 presso il Conservatorio di piazza Bodoni.
Un premio su scala nazionale, che ha fortemente voluto l'associazione nata per ricordare uno dei più autorevoli produttori italiani, al fianco di grandissimi nomi dell'universo italiano a sette note. E se all'estero il produttore è un elemento chiave (basti pensare che per il suo ultimo lavoro Jovanotti è andato a pescare un mostro sacro come Rick Rubin, che ha lavorato con Red Hot chili peppers, Slayer, System of a Down e Audioslave, per dirne alcuni), da noi si fa ancora fatica a mettere a fuoco esattamente il suo ruolo e la sua importanza.
Sotto le sapienti mani di Carlo Rossi sono passati Litfiba, 99 posse, Caparezza, Baustelle, Subsonica (per rimanere in Torino, così come Mau Mau e Persiana Jones), Vinicio Capossela, Ligabue, Jovanotti e tantissimi altri ancora. E per lui nasce così una sorta di Premio Tenco di chi sta al mixer, miscelando suoni e suggestioni regalando ai brani quella che è la loro vera anima finale. Commissari e giudici hanno selezionato e poi votato candidature per il premio assoluto e per quelli legati alle singole categorie (pop, rock, elettronica e hip hop).
Sul palco, a presentare, ci sarà Rocco Papaleo, che ormai a Torino è di casa e che nella musica ha spesso sconfinato. Con lui - pronti a performance acustiche pensare ad hoc - ci saranno Caparezza, Paola Turci, Subsonica, Baustelle, Africa Unite, Giuliano Palma e Statuto. Mentre Francesco Bianconi (Baustelle), Ghemon, Caparezza, Taketo Gohara, Dario Brunori e altri grandi nomi ancora sono in lizza per la vittoria finale, compresi i produttori di dischi di estrema attualità come Salmo, Ghali, Liberato o il torinesissimo Willy Peyote.
L'evento ha poi un'anima solidale grazie alla scelta di devolvere l'incasso della serata al Sermig di Ernesto Olivero, per finanziare il progetto che vuole costruire una casa famiglia per accogliere donne vittime di violenza. L'iniziativa ha il sostegno della Compagnia di San Paolo, Film Commission e Piemonte dal vivo. E si va a innestare nel cartellone di Torino Film Festival.
I biglietti, in vendita da oggi, costano 30 euro. Info sul sito dell'associazione: