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Attualità | 12 novembre 2018, 07:19

Tutto sulle bollicine italiane

I vini che vengono chiamati, in senso lato, bollicine, sono ottenuti tramite il metodo classico. Questo metodo è quello dello Champagne, metodo champenois, che può essere però indicato solo sulle bottiglie prodotte nella medesima regione della Francia

Tutto sulle bollicine italiane

Oggi in Italia le denominazioni che riguardano i vini spumanti, detti anche sparkling all’inglese, è ancora molto confusionaria. Per molti un metodo classico e un prosecco sono il medesimo vino, chiamato in senso generico appunto spumante.

Questo termine tende quindi a confondere, soprattutto quando ci si riferisce ad eccellenze del territorio peninsulare. Un esempio è il vino Ferrari, che non è semplicemente uno spumante, nel senso che è più corretto chiamarlo bollicina, o metodo classico.

Le differenze stanno nel lavoro dell’uomo
Dire spumante in Italia significa designare moltissimi tipi diversi di vino, che differiscono non solo per il prezzo, che molti tendono ad addebitare alla “marca”. In realtà la differenza, a volte anche molto importante, del prezzo di un vino sta nel metodo utilizzato per ottenerlo, e quindi nel lavoro che l’uomo impiega per ogni singola bottiglia.

Il prosecco
Il vino prosecco appartiene ad una specifica DOCG, quindi deve essere prodotto in alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Il metodo di vinificazione mediante il quale si ottengono le classiche bolle, il perlage, è il cosiddetto Charmat, o Martinotti- Charmat. Il vino trascorre parte della sua fermentazione in autoclave, nelle quali, mediante l’aggiunta di zuccheri e di appositi lievi, si arriva ad aggiungere al vino il tipico perlage di questo vino. Per ottenere una bottiglia di prosecco occorrono alcuni mesi.

Le bollicine
I vini che vengono chiamati, in senso lato, bollicine, sono invece ottenuti tramite il metodo classico. Questo metodo è quello dello Champagne, metodo champenois, che può essere però indicato solo sulle bottiglie prodotte nella medesima regione della Francia. In Italia sono disponibili diversi vini prodotti tramite il metodo classico, che prevede una rifermentazione in bottiglia. Le bottiglie, addizionate di lieviti selezionati e di zuccheri, devono essere mantenute a temperatura controllata per vari mesi, spesso per anni, prima di poter essere preparate e imbottigliate.

Il vino spumantizzato
Oggi i vini sparkling, i cosiddetti spumanti, sono disponibili anche al supermercato sotto casa. Abbiamo però a disposizione una scelta decisamente molto ampia, che parte dalle migliori bollicine, per poi seguire una vertiginosa discesa fino al cosiddetto vino spumantizzato. Stiamo parlando di vini fermi, prodotti in pochissimi mesi di lavorazione attraverso la semplice fermentazione delle uve, a cui viene aggiunta dell’anidride carbonica per renderli frizzanti. Un prodotto che alcuni possono certamente gradire, che però è il risultato di una lavorazione industriale.

Il costo del vino
Quando ci si avvicina al mondo del vino, soprattutto per quanto riguarda quelli dotati di un fine perlage, si trovano prezzi di vario genere, dai pochi euro fino a varie decine di euro. C’è chi rinuncia alle migliori bollicine perché ritiene che il costo sia eccessivo, senza alcuna motivazione nell’esperienza gustativa. In realtà stiamo parlando di vini ottenuti da vari mesi, se non anni, di sapiente lavorazione. Di enologi impegnati nell’utilizzo di lieviti selezionati; di cantine mantenute a temperature controllate per evitare che esplodano a causa delle pressione interna. Tutte le lavorazioni cui viene sottoposto un metodo classico, la sapiente attesa prima di gustarne un bicchiere, le note olfattive e gustative che ottiene il vino valgono tutti i soldi che la cantina ci chiede.

c.s.

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