Una mappa dell'Homo Sapiens dopo il sisma che ha sconvolto un’intera civiltà, la nostra. Dodici anni dopo I barbari Alessandro Baricco torna con The Game (Einaudi) per raccontarci come siamo arrivati fino a qui con un saggio che è una bussola per orientarsi nel tempo presente, l’analisi della mutazione digitale che ha cambiato tutto. L’incontro con lo scrittore è giovedì 22 novembre, ore 21 alla Nuvola Lavazza (via Ancona, 11/A) per la rassegna "Giorni Selvaggi. In cammino verso maggio".
Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone – non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Questa la tesi del libro. Niente più confini, quindi, azzeramento dell’élite e delle caste sacerdotali, politiche, intellettuali. E anche uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è The Game.
Per scrivere il saggio, protagonista del decimo incontro targato Giorni Selvaggi, Alessandro Baricco ha viaggiato nella Silicon Valley dove ha omaggiato il garage entrato nel mito in cui Steve Jobs e Steve Wozniack inventarono il primissimo iMac, Apple I. L’ha fatto perché ilGame è nato proprio lì, in California, in luoghi dai nomi ormai epici come Palo Alto, Mountain View, Cupertino, Menlo Park. E non è un caso, racconta lo scrittore, perché proprio lì c’era tutto il necessario per immaginare e progettare il Game: i militari, l’industria aerospaziale, Stanford, Hollywood ovvero la capacità di sognare, i pionieri della science computer come la Hewlett-Packard, gli hippy e quindi la controcultura californiana. Figli dei fiori che spesso erano nerd, hacker, programmatori, ingegneri visionari che manifestavano contro la guerra in Vietnam e odiavano lo stile di vita dei loro padri. Uno di loro è Stewart Brand, tra i più influenti pensatori dei nostri tempi: è lo scienziato che ha convinto i vertici della NASA a rilasciare le prime immagini della Terra vista dallo spazio, sicuro che del valore simbolico che avrebbero rappresentato. Nel 1968 ha pubblicato la prima edizione del Whole Earth Catalog, il leggendario eco-catalogo che Steve Jobs ha definito «Google in versione cartacea». Baricco racconta che, in un’intervista, Brand disse: «Puoi cercare di cambiare la testa alla gente, ma perderai solo il tuo tempo. Quello che puoi fare è cambiare gli strumenti che usa. Fallo e cambierai la civiltà». E noi, la civiltà, siamo completamente mutati. Partiamo da qui, con Alessandro Baricco, cerchiamo di capire da dove nasca il Game e quale sia il nostro posto all’interno di esso.